Stage e poi assunzione, tutto da remoto: quattro ore di viaggio in meno, tanta flessibilità in più

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 09 Ott 2023 in Storie

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Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Monseff Fidah, 23 anni, oggi con un contratto a tempo indeterminato in T4V.


Vivo in un paesino in provincia di Pavia dove i miei genitori sono emigrati più di vent’anni fa: io sono nato e cresciuto in Italia e ho sempre vissuto in bilico tra due culture completamente diverse. Fuori casa cultura per lo più italiana, a casa marocchina. In entrambe ci sono pro e contro e viverle entrambe può essere un’esperienza arricchente: sta a me trovare il percorso giusto e cogliere il lato positivo di tutte e due.

Per mia fortuna non ho mai avuto esperienze negative relativamente alle mie origini e sono sempre stato trattato per la persona che sono e non per la cultura di appartenenza. Ho frequentato un istituto tecnico con il percorso informatica e telecomunicazioni a Vercelli: durante quel periodo ho avuto un’esperienza di alternanza scuola lavoro in un’azienda del mio paese consigliata dai miei genitori e amici. Erano circa 200/300 ore con mansioni da ufficio e qualche lavoretto con qualche linguaggio di programmazione. La maggior parte delle ore le ho fatte nei mesi di giugno e luglio del 2017 e le restanti nel luglio 2018.

Dopo il diploma non avevo le idee chiare se continuare a studiare e fare l’università, anche perché economicamente non sarebbe stato facile. Ho però avuto la fortuna di trovare dei corsi ITS ICT a Torino che erano gratuiti e duravano due anni: sono stati un connubio perfetto tra studio e esperienza pratica. E grazie a questi corsi ho avuto la fortuna di conoscere la realtà di T4V e cominciare la mia prima vera e unica esperienza lavorativa, prima come stagista e poi come dipendente.

Durante il corso ITS ho deciso di non trasferirmi a Torino ma continuare a fare su e giù da Robbio: erano circa 80 chilometri e pagavo 120 euro di abbonamento mensile ai mezzi, spese sostenute dai miei genitori (che mi finanziavano anche i materiali di studio come computer e libri). Questo, però, solo il primo anno nel 2019, perché nel 2020 ho continuato totalmente da remoto causa Covid. Ho studiato per un percorso di Cloud, Big data e IOT, dove ho potuto imparare quasi tutto quello che riguarda il mondo del cloud e come le aziende si stanno spostando e adattando a queste tecnologie. A seconda di come era strutturata la giornata ero impegnato dalle tre alle sei ore al giorno. Ho così consolidato le conoscenze apprese durante le superiori ma ho anche imparato diversi nuovi linguaggi di programmazione e i principali provider cloud come Azure, Aws, Ibm. Ed è stato proprio grazie a questo corso che ho conosciuto T4V!

Durante il secondo anno di corso, infatti, è previsto che gli allievi facciano uno stage di 600 ore obbligatorie. Quindi prima del tirocinio i rappresentanti delle aziende vengono di persona durante un Openday a presentare a tutti gli allievi l’azienda. In realtà questo non è successo perché eravamo in pieno Covid! Così, causa restrizioni, gli incontri sono avvenuti tutti da remoto. Le aziende che offrivano gli stage erano quasi tutte con sede a Torino, tranne qualcuna tra cui proprio T4V che già mi aveva incuriosito. Il ruolo che cercavano era inerente al mio corso, la sede era molto comoda – visto che è più vicino a Milano che a Torino – e in più aveva anche il rimborso spese, che non tutte le aziende offrivano [per i curriculari non è obbligatorio per legge, ndr],che all’epoca ammontava già a 400 euro mensili – oggi sono addirittura 800!

Dopo vari colloqui sono stato contattato per cominciare lo stage da metà febbraio ad agosto 2021, con una breve pausa a giugno per permettermi di svolgere l’esame per il diploma di ITS ICT. Durante lo stage ho iniziato a imparare Linux praticamente da zero grazie alla possibilità di affiancare una delle figure più importanti in azienda per quanto riguarda il cloud. Poi ho imparato gli applicativi principali come docker e kubernetes. Questa è stata la mia prima e vera esperienza lavorativa e visto che sono un ragazzo molto timido il primo giorno di stage è stato molto emozionante! Ricordo che non parlavo molto, ma i ragazzi in ufficio mi hanno accolto benissimo facendomi sentire a mio agio e da subito mi hanno consegnato il pc portatile, lo zainetto e altri gadget aziendali.

Rispetto ad altre aziende, la particolarità del mio stage sta nel fatto che tranne la fase iniziale e a eccezione di un giorno a settimana in presenza, il martedì, ho sempre lavorato da casa. Durante il tirocinio, infatti, ero in smart-internshipping e ora lavoro in smartworking. È stata la prima volta che svolgevo un lavoro da remoto e nel mio caso questo è stato un grande vantaggio, soprattutto se si considera che, calcolando tutto il tragitto da casa fino in ufficio, sono due ore esatte di viaggio solo andata. E poi c’è tutta la comodità e flessibilità che dà un lavoro da casa. L'unica pecca è il poco contatto reale con i colleghi e poi certo, dal punto di vista dell'apprendimento, dal vivo è sicuramente più facile imparare.

Sono stato affiancato durante tutto lo stage dal mio tutor che mi ha insegnato molto; al termine del tirocinio mi è stato proposto un contratto a tempo indeterminato, che prevede 14 mensilità e una retribuzione lorda di circa 23mila euro l’anno. Ora ho molte più sicurezze per il mio futuro e posso aiutare i miei genitori economicamente: non appena potrò, andrò a vivere per conto mio.

Oggi all’interno di T4V sono sistemista informatico, sia linux sia windows, e lavoro con un software specializzato nella raccolta dati, analisi e gestione dati interfacciandomi con diversi clienti che utilizzano questo servizio. Il mio compito principale è quello di controllare e monitorare che questi servizi siano sempre raggiungibili e funzionanti e di intervenire prontamente qualora qualcuno di questi si interrompesse. Grazie al ruolo che ricopro sono a contatto continuo con altre società e questo mi permette di acquisire sempre più nozioni e capacità, sistemistiche e non.

Durante il corso seguito a Torino ho conosciuto molti studenti dell’Its Ict: molti di quelli che hanno cominciato il percorso da 600 ore non hanno avuto nessun tipo di rimborso spese per il loro periodo di tirocinio. Può sembrare cosa di poco conto ma per uno stagista è estremamente importante. C’è poi un altro problema: un forte disallineamento tra cosa si impara a scuola e cosa cercano le aziende. Così si finisce che una volta dentro bisogna cominciare da zero un percorso di apprendimento e formazione.

Credo che la Carta dei diritti dello stagista della Repubblica degli Stagisti sia molto importante perché racchiude quelli che sono i diritti e doveri di uno stagista. C’è un punto, però, che aggiungerei riguardo alla formazione da remoto: renderei obbligatoria la formazione in presenza almeno per i primi due mesi di contratto. Perché questa è l’unica pecca dello  smart working: il poco contatto reale con i colleghi.

Non avere fretta e accettare di non poter avere tutto e subito: è il consiglio che mi sentirei di dare ad altri giovani che volessero provare a intraprendere il percorso professionale che ho fatto io. A me piacerebbe continuare a lavorare e imparare nell’ambito sistemistico: c’è molta strada da fare.


Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

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