Settimana europea della gioventù: le idee dei giovani arrivano all'Europa

Daniele Ferro

Daniele Ferro

Scritto il 29 Apr 2015 in Approfondimenti

La settima edizione della Settimana europea della gioventù, iniziata il 27 aprile, sta per entrare nel vivo con una serie di importanti manifestazioni che si terranno sia a livello centrale, a Bruxelles, sia a livello locale, in diverse città di tutta l’Unione europea e non solo, perché tra i partecipanti ci sono anche i paesi non Ue che rientrano nel programma Erasmus+. Conferenze e concerti, dibattiti e laboratori, corsi e incontri sulle opportunità di formazione e lavoro: fino al 10 maggio è come se l’Europa celebrasse i giovani, in 33 nazioni. L’Italia, con più di cento iniziative in quasi tutte le regioni (escluse solo Valle d’Aosta e Molise), partecipa da protagonista all’avvenimento.

Ma che cos’è esattamente la Settimana europea della gioventù (che si sviluppa, in realtà, su due settimane), e quali sono gli obiettivi? Lo spiega Giacomo D’Arrigo, direttore dell’Agenzia nazionale giovani: «È un evento che si tiene ogni due anni, su iniziativa della Commissione europea, con lo scopo di focalizzare l’attenzione sul protagonismo giovanile. Ogni volta la Settimana è caratterizzata da un tema particolare» sottolinea D’Arrigo «e quest’anno ha come focus la partecipazione dei ragazzi alla vita pubblica, dando voce alle loro proposte. Inoltre l’obiettivo è comprendere come i giovani possano valorizzare le proprie potenzialità per trovare un lavoro». Tutte le iniziative in programma seguono infatti i temi "Liberare il potenziale dei giovani" e "La partecipazione dei giovani alla vita lavorativa e alla società".

A Bruxelles la giornata di confronto più importante si terrà il 6 maggio, quando una trentina di ragazzi, provenienti da tutti i paesi che partecipano all’Erasmus+, incontrerà rappresentanti politici e di organizzazioni giovanili, tra cui Tibor Navracsics, Commissario europeo per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura e Istruzione, e Johanna Nyman, presidente dell'European Youth Forum. Durante la conferenza, che sarà possibile seguire in streaming, i giovani che nei rispettivi paesi hanno partecipato ai laboratori Ideas Lab presenteranno le proprie proposte, suddivise in quattro tematiche: "Occupazione:  modi originali di incrementare le opportunità di lavoro dei giovani", "Grandi idee imprenditoriali per migliorare la vita dei giovani", "Come avvicinare i giovani alla vita pubblica” e "Coinvolgere i giovani sui temi dello sviluppo durante l'Anno europeo per lo Sviluppo 2015". L’Italia parteciperà al confronto politico con due diverse proposte: "JOY: Job Opportunities 4 #Youth", e "3L - Living Lab to Learn".


I progetti nati dagli Ideas Lab, che gareggiano tra loro anche con una votazione online aperta, «rappresentano spunti che i giovani offrono ai politici europei», spiega alla Repubblica degli Stagisti Paola Trifoni, coordinatrice della Settimana europea della gioventù per l'Agenzia nazionale giovani: «I parlamentari non hanno l’obbligo di prendere in considerazione le proposte, ma è un dato molto importante che i giovani abbiano la possibilità di presentare le proprie idee sulla partecipazione alla vita pubblica e sulla creazione di opportunità lavorative, spiegando con quali strumenti farlo, perché in questo modo i parlamentari possono sapere cosa pensano i giovani rispetto a queste tematiche e tenerne conto durante l’attività legislativa». Si tratta, specifica la Trifoni, di una novità: «Questa possibilità nelle scorse edizioni non c’era: gli Ideas Lab sono un’innovazione e rappresentano una modalità di partecipazione diretta dei giovani».

Il 6 maggio si terranno inoltre gli Youth Awards 2015: il commissario Navracsics premierà tre progetti realizzati nell’ambito del programma Gioventù in Azione (oggi sostituito dall’Erasmus +) tra gli oltre 150 che hanno partecipato alle selezioni. A Bruxelles i finalisti saranno 35, uno per ogni Agenzia nazionale. Il progetto italiano si chiama "C.R.E.ativE"  ed è un programma di dialogo strutturato organizzato dalla Provincia di Piacenza due anni fa, al quale hanno partecipato quaranta giovani provenienti da Italia, Spagna Polonia, Svezia, Regno Unito e Turchia, con l’obiettivo di  promuovere la creatività e lo spirito imprenditoriale giovanile in Europa.

Con questa premiazione, l’Unione europea intende valorizzare non solo il lavoro delle organizzazioni impegnate nel continente per lo sviluppo dei giovani, ma anche il proprio sforzo istituzionale ed economico. Per i sette anni del programma Erasmus+ (2014-2020) gli euro stanziati in bilancio sono infatti pari a un miliardo e mezzo di euro, mentre nei venticinque anni precedenti il 2013, con il coinvolgimento di oltre due milioni e mezzo di ragazzi, la cifra complessiva era più alta di solo mezzo miliardo.

In Italia un appuntamento importante, aperto al pubblico, sarà la giornata di informazione e promozione del Servizio volontario europeo che l'Agenzia nazionale per i giovani ha organizzato a Roma per il 7 maggio, con la partecipazione di varie associazioni che lavorano nell'ambito e che presenteranno i propri progetti, e la testimonianza diretta di volontari europei. O
biettivo della giornata, «incentivare i giovani a prendere parte a questa straordinaria esperienza di mobilità, che non è semplicemente un viaggio all’estero, ma è un percorso formativo, un’immersione interculturale alla scoperta di se stessi e delle competenze che si possono apprendere attraverso il volontariato». 


Daniele Ferro
@danieleferro
 
 

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