Servizio civile, 50mila i volontari previsti nel 2015. Al via progetti per zone di guerra

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 23 Gen 2015 in Notizie

Buone notizie per il servizio civile nazionale. Dopo stagioni di stallo – qualche anno fa il bando fu perfino soppresso – l'operazione di rilancio promessa dal governo, il cosiddetto servizio civile universale per 100mila ragazzi, sembra dare i primi frutti. Sperando che agli annunci seguano i fatti.

La prima novità riguarda il bando per i Corpi civili di pace, in dirittura d'arrivo – forse già nelle prossime settimane – e destinato a 500 giovani da inviare in zone di post conflitto o emergenza ambientale. Nove milioni i fondi stanziati. «Nel 2015 daremo attuazione mediante un decreto ministeriale a una norma già prevista nella legge di stabilità 2013 che prevedeva un intervento sperimentale di tre anni per la creazione di corpi speciali per 500 giovani» ha spiegato il sottosegretario al lavoro Luigi Bobba in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Un progetto inedito per l'Italia, che pone anche qualche serio problema di sicurezza considerata l'emergenza bellica internazionale. Per questo, ha assicurato Bobba, «sarà coinvolta anche la Farnesina per individuare le località adeguate».

Sempre per il 2015 è previsto anche l'avvio di un altro progetto sperimentale, il servizio civile europeo IVO4 ALL, in vigore dal primo febbraio con l'ok della Commissione europea. Come rivelato dal sottosegretario, proprio dopo gli attentati di Parigi dalla Francia è stata avanzata la richiesta di un servizio civile obbligatorio europeo, di cui IVO4 ALL rappresenterebbe un abbozzo. Per questa fase provvisoria, i paesi partner sono Francia, Germania, Italia, Lituania, Lussemburgo e Regno Unito. I fondi sono in questo caso più esigui, tre milioni, di cui quasi due provenienti dall'Europa, e i restanti suddivisi tra gli stati partecipanti. I volontari saranno infatti un numero ridotto di 100, e l'Italia avrà il ruolo di «paese leader» specifica il comunicato, insieme a Francia e Regno Unito. Per gli altri i compiti saranno minori, di «comunicazione o di semplici spettatori».

Confermata poi l'introduzione del servizio civile dentro il programma Garanzia giovani
, un'idea che non tutti hanno salutato con favore (convinti che il programma europeo anti-disoccupazione debba soprattutto preoccuparsi dell'occupazione). Finora i posti disponibili sono stati 5504, offerti dalle dieci regioni partecipanti: Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria. Quest'anno si aggiungerà anche il Molise, e il numero complessivo delle partenze – con i nuovo bandi in uscita entro il primo semestre sarà portato a 7500.

Ma sono anche altri i rami in cui si diversificherà, almeno nelle intenzioni, il servizio civile. Ci sono infatti i progetti autofinanziati in Italia da enti o amministrazioni che li hanno proposti (tra questi Anpas, Codacons, Regione Puglia, Regione Campania e Regione Lombardia), per un totale di 1304 volontari. Ci sono poi «i protocolli di intesa e gli accordi di programma» ricordati nel comunicato, «firmati negli ultimi due mesi del 2014 per avviare al servizio civile nazionale 2662 volontari». Le sedi di accoglienza saranno i ministeri dei Beni culturali, dell'Ambiente e dell'Interno, l'Autorità nazionale anticorruzione, e lo stesso Expo 2015. Quanto alle coperture finanziarie, si attingerà ancora dal bacino di Garanzia giovani (il 50% viene da lì), e da «risorse delle varie amministrazioni» per la restante metà.

Contando anche i bandi straordinari per grandi invalidi e ciechi (da emanare entro gennaio) per 954 persone, «il dato previsionale 2015» riassume il comunicato, ammonta a 48mila partenze. Solo nel 2005-2006 ci si era avvicinati a questa cifra, con 45mila posti, poi drasticamente tagliati di anno in anno fino agli 893 del 2013.

A una domanda sullo status giuridico dei selezionati il sottosegretario Bobba ha ricordato: «Non perché ci sia un rimborso spese, vuol dire che non si tratta di volontariato. Un emolumento è ammesso anche dalla legge sul volontariato in alcuni casi». Di buono ai fini dell'occupabilità c'è però che d'ora in poi il servizio civile nazionale potrebbe assumere valore grazie al sistema di certificazione delle competenze. «L'Isfol è stato incaricato di approntare un sistema di validazione e certificazione delle competenze acquisite dai volontari» preannunciano dal Dipartimento della gioventù. Segnando forse così un ulteriore passo in avanti.

In un paese dove i Neet sono ai massimi livelli, anche queste opportunità di servizio civile sono preziose. I giovani hanno entusiasmo e voglia di mettersi in gioco. Lo ha raccontato Alessandro Rosina, ordinario di Demografia e statistica sociale, illustrando i risultati del Rapporto giovani dell'Istituto Toniolo condotto su circa 1800 19-30enni. «La condizione peggiore per i giovani italiani è quella di rimanere inattivi e inoperosi senza vere opportunità per mettere alla prova le proprie abilità, il proprio saper essere e saper fare» è scritto nel riassunto del report. «La grande maggioranza presenta una grande volontà di essere attiva e partecipativa e una forte predisposizione all'intraprendenza». E infatti sfiora l'80 per cento la quota di intervistati nel sondaggio che si dice disposta a tentare la strada del servizio civile, qualora gliene venisse offerta la possibilità.

Ilaria Mariotti 

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