Toscana, con le regole sulla qualità degli stage gli assunti passano dal 10% al 40%

Chiara Del Priore

Chiara Del Priore

Scritto il 27 Giu 2012 in Notizie

Un anno fa partiva il progetto «Giovani sì», iniziativa della regione Toscana finalizzata a favorire una maggiore autonomia dei giovani, aiutandoli a prendere casa in affitto, avviare un’attività imprenditoriale, inserirsi nel mondo del lavoro.
I numeri finora sono significativi. Il budget totale del progetto, tra risorse regionali, nazionali ed europee fino al 2013, è di oltre 334 milioni di euro. Sono poco più di mille le domande accolte per ottenere il contributo all'affitto di casa, per una spesa, fino a questo momento, di oltre 8 milioni e 600mila euro. Quanto all'imprenditoria  le domande pervenute per i contributi destinati a giovani e donne sono 439, mentre per l'imprenditoria agricola si arriva a 634. Il budget disponibile, nel primo caso, è pari a 12 milioni di euro per tre anni, nel secondo a quasi 50 milioni. 
Nell'ambito delle iniziative destinate a incentivare l'occupazione, oltre 2.200 lavoratori sono stati assunti grazie ai fondi stanziati, mentre i voucher erogati per progetti di conciliazione tra vita familiare e lavorativa delle donne e contributi per l'assegnazione di buoni servizio per la frequenza di servizi per la prima infanzia sono stati nel 2011 1.203. Rilevanti anche i numeri per l'istruzione e la formazione: oltre 11mila borse di studio erogate per la mobilità internazionale (a.a.2011/2012); 100 borse di studio "Pegaso" (dottorati di ricerca internazionali); quasi 12mila allievi di corsi di formazione professionale; 409 studenti e 45 professori nell'ambito della mobilità all'estero per le scuole secondarie sul bando 2011; 17 giovani beneficiari nel 2011 dei voucher di mobilità transnazionale.
Una parte significativa del progetto riguarda i tirocini.
Secondo il rapporto Excelsior-Unioncamere in Toscana infatti vi sono ogni anno circa 22mila stagisti nelle imprese private, cui si aggiungono (la stima è della Repubblica degli Stagisti) 10mila negli enti pubblici e almeno 4mila reclutati dalle associazioni non-profit: in totale quindi il fenomeno stage in Toscana riguarda tra le 35 e le 40mila persone. Dunque la Regione ha disposto di mettere a disposizione 30 milioni di euro per il triennio 2011-2013 per finanziare stage «extracurriculari» - non effettuati cioè all’interno di un percorso di studi, attivati sul territorio toscano. Fino allo scorso marzo era previsto che i soggetti ospitanti (che non potevano essere enti pubblici e studi professionali) offrissero un rimborso spese obbligatorio di almeno 400 euro mensili, pagati per metà dalla Regione e per metà dall’ente presso cui si effettua il tirocinio. Il 31 marzo è entrata in vigore la legge regionale n.3 del 27 gennaio 2012, che ha stabilito un emolumento  minimo di 500 euro lordi al mese, di cui 300 al momento finanziati dalla  Regione, per i tirocinanti di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Se lo stagista rientra nelle cosiddette «categorie protette» (legge 381/91) il rimborso spese è totalmente a carico dell’ente locale. La norma approvata quasi tre mesi fa permette ora anche agli enti pubblici che attivano stage di richiedere il cofinanziamento alla Regione.
Altro elemento di novità è il fatto che la Toscana promuove anche lo sviluppo dei tirocini curricolari inclusi nei piani di studio delle università e degli istituti scolastici o previsti all’interno di un percorso di istruzione. Essa può inoltre concedere contributi per il pagamento dell’indennità da parte dei professionisti ai praticanti per lo svolgimento dei tirocini finalizzati all’accesso alle professioni. In quest’ottica, di recente il presidente della Regione Enrico Rossi ha stipulato due protocolli, uno con le università toscane e uno con gli ordini professionali, nell’intento di dare attuazione pratica a tale linea. Il rimborso di 500 euro è però obbligatorio solo per i tirocini extra-curricolari, su cui la Regione ha competenza specifica. Resta anche la possibilità per l’ente ospitante di accedere a un incentivo di 8mila euro, che arriva a 10mila per categorie protette e disabili, in caso di assunzione a tempo indeterminato al termine dello stage. Questa disposizione non vale se il soggetto promotore è un ente pubblico.
Com’è andata a distanza di un anno?
  Da giugno 2011 allo scorso marzo (fino all’entrata in vigore della legge) sono stati attivati circa 2mila tirocini con il cofinanziamento della regione Toscana, con una durata media di 3 mesi e mezzo: di questi, più di 1.200 sono stati svolti da giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, quasi 600 da giovani tra i 26 e i 30 anni e 104 dagli over 30. Sul totale, 896 sono uomini e 1.025 donne. Più di 100 stage riguardano giovani con disabilità. Quanto alla provenienza degli stagisti, la quasi totalità arriva dalla Toscana: solo cinque di essi provengono, infatti da altre regioni (nello specifico Basilicata, Lombardia, Sicilia e Marche). Da giugno 2011 a marzo 2012 (momento di entrata in vigore della legge) il budget stanziato per i tirocini è stato pari a due milioni e 280mila euro. La maggior parte delle aziende ospitanti rientra nel settore dell'industria (37%), seguito da servizi e studi commerciali (28%), mestieri (16%), sociale (13%), negozi (6%). 
Tutti i tirocinanti hanno ricevuto il rimborso spese mensile di 400 euro, condizione indispensabile per i soggetti ospitanti per poter accedere al contributo della Regione. Un dato significativo riguarda le assunzioni post tirocinio: circa il 40% dei 515 stage conclusi tra giugno 2011 e gennaio 2012 (i dati relativi ai mesi successivi sono in fase di elaborazione), ha portato a un contratto. Un successo piuttosto netto se confrontato con gli ultimi numeri del rapporto Excelsior-Unioncamere, che per la Toscana fissava la percentuale al 10% (due punti sotto la media nazionale). Nel dettaglio, i contratti a tempo indeterminato sono stati 22, quelli a tempo determinato 57, quelli di apprendistato professionalizzante 99, mentre cinque i contratti di apprendistato stipulati in base alla vecchia normativa (legge 196/1997). I contratti di inserimento lavorativo sono stati quattro, quelli a progetto o di collaborazione coordinata e continuativa 19, quelli di lavoro occasionale quattro. In 21 casi è stata stipulata una proroga del tirocinio.
«L’azione sperimentale ha dato dei risultati buoni da un punto di vista numerico e soprattutto i dati relativi alle assunzioni post tirocinio indicano che la strada dello stage come forma di inserimento lavorativo va percorsa con vigore e decisione, per provare a uscire dalla crisi del mondo del lavoro, che sacrifica i giovani più di tutti», ha commentato Carlo Andorlini, responsabile dell’ufficio «Giovani sì».
L’approvazione della legge regionale è sicuramente una tappa fondamentale, perché pone fine a questa fase di sperimentazione, disciplinando in maniera completa i tirocini extra-curricolari, su cui, come detto, la Regione ha competenza esclusiva. L’attività della Toscana sul fronte tirocini non si è, però, esaurita con l’emanazione della nuova legge. Per monitorare l’andamento delle singole esperienze di stage, al fine di fare una valutazione complessiva e individuare eventuali criticità, a partire dal prossimo settembre l’ufficio «Giovani sì» incontrerà alcuni tirocinanti in occasione di focus group mirati, che saranno un’importante opportunità di confronto e condivisione.

Chiara Del Priore

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