Lavorare (ben pagati!) nella cooperazione, 6 dicembre ultimo giorno per presentare domanda per il JPO Programme

Chiara Del Priore

Chiara Del Priore

Scritto il 23 Nov 2016 in Notizie

cooperazione Expat ONU

C'è tempo fino a martedì 6 dicembre per provare a partecipare al prossimo JPO Programme (Italian associate experts and junior professional officers programme), il programma di cooperazione multilaterale organizzato dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del ministero degli Esteri in collaborazione con il dipartimento Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite.

Per i partecipanti al JPO un contratto di un anno, rinnovabile per un secondo, di importo annuale di circa 45mila euro, presso organizzazioni internazionali del settore della cooperazione, con inquadramento contrattuale equivalente al livello iniziale della categoria dei funzionari delle Nazioni Unite.

Non è ancora fissato il numero di posti disponibili; l'anno scorso erano stati 18, presi d'assalto da ben 2.484 candidati. Possono inviare il cv persone di età non superiore ai 30 anni (nati dopo il primo gennaio 1986, per i laureati in medicina sono invece ammessi candidati nati dopo il primo gennaio 1983), di nazionalità italiana e con un'ottima conoscenza della lingua inglese. I candidati devono aver conseguito una laurea specialistica, magistrale a ciclo unico o triennale con un master.

La domanda può essere presentata esclusivamente online, collegandosi all'applicativo presente sul sito UN/DESA. Anche quest'anno il processo di selezione inizierà a dicembre/gennaio con l'analisi e la scrematura delle domande per concludersi a settembre del prossimo anno con i corsi di formazione destinati ai candidati selezionati.

Chi invece è già stato selezionato definisce il JPO Programme come «il programma più prestigioso di inserimento per giovani all’interno dell’Onu». A raccontare la propria esperienza alla Repubblica degli Stagisti è Andrea Milan, 30 anni, nato e cresciuto a Caltanissetta e attualmente a New York, dove sta svolgendo il JPO presso UN Women, organismo delle Nazioni Unite per la promozione dell’uguaglianza di genere.

«Ho una laurea triennale e una specialistica in economia a Ferrara, con tre esperienze all’estero durante gli studi: un anno all’Università di Birmingham in Inghilterra, un semestre al Middlebury College negli Stati Uniti e un tirocinio al Dipartimento per gli affari economici e sociali dell’Onu, UN|DESA appunto, a New York. A giugno 2016 ho conseguito un dottorato di ricerca in Governance and Policy Analysis all’università di Maastricht in Olanda. Seguivo il programma già dal 2009 quando ho svolto il tirocinio all’Onu a New York. La mia supervisor era proprio una JPO tedesca, e lei, come tanti altri colleghi, mi parlò benissimo del programma».

Da lì la decisione di provare a partecipare e il superamento della selezione, grazie anche all'esperienza all’estero: «sia la mia preparazione universitaria sia le mie competenze ed esperienze pregresse mi hanno permesso di candidarmi per il JPO con un curriculum di respiro internazionale. Iniziare il JPO dopo un paio di esperienze all’interno del sistema Onu mi ha permesso di adattarmi velocemente al nuovo contesto e credo mi abbia anche messo in condizione di contribuire immediatamente al lavoro del mio ufficio».

Ogg Milan è perfettamente integrato sia nel contesto lavorativo sia cittadino di New York: «La mia è un’ottima esperienza, New York ospita il quartier generale dell’Onu per cui è un ottimo posto per sviluppare le competenze e il network per lavorare all’interno del sistema Onu nel lungo periodo. Sono contentissimo di lavorare per UN Women, l’ente delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile e di occuparmi di migrazioni, uno dei temi chiave del dibattito globale. A livello di abitudini di vita, New York è una città meravigliosa e che offre opportunità che forse nessun’altra città al mondo può offrire, sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista sociale e sportivo».

Quali sono i consigli utili a chi vuole provare a intraprendere questo percorso?
«Consiglierei due cose. Primo, andare a fondo nella conoscenza di due o tre lingue, possibilmente tra quelle ufficiali dell’Onu (arabo, cinese, francese, inglese, russo, spagnolo). Conoscerle a livello intermedio serve poco, bisogna conoscerle a un livello tale per cui ci si possa lavorare in maniera professionale. Secondo, durante gli anni dell’università, sviluppare competenze ed acquisire esperienze che vadano al di là del curriculum accademico. Migliaia di giovani italiani hanno ottimi curriculum accademici, e molti di loro sono interessati al programma JPO. Spesso, quello che fa la differenza tra un profilo e un altro nella selezione per programmi come il JPO sono le esperienze ed attività extracurriculari».

A questo punto non resta altro che collegarsi al sito, provare a candidarsi e aspettare i primi mesi del prossimo anno quando saranno resi noti gli esiti delle selezioni.

Chiara Del Priore

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