Garanzia Giovani, bufera sull'Inps: in ritardo di due mesi con i rimborsi ai tirocinanti laziali

Silvia Colangeli

Silvia Colangeli

Scritto il 30 Mar 2015 in Notizie

Garanzia Giovani, qualcosa non sta funzionando come dovrebbe per quanto riguarda l'erogazione del rimborso spese a favore dei tirocinanti. Dal monitoraggio informale che la Repubblica degli Stagisti sta portando avanti insieme all'Adapt, da altri articoli apparsi in questi giorni sulla cronaca locale e nazionale, è emersa infatti una grave criticità, culminata in una manifestazione di protesta lo scorsio venerdì sotto la regione Lazio, in occasione di un evento che vedeva la presenza del Ministro del lavoro  Poletti. Nel Lazio, ma non solo, la maggior parte dei ragazzi coinvolti in una attività di tirocinio extracurriculare non viene ancora pagata.

Il primo a segnalarlo è Mattia, romano di 21anni, che ha scritto su Twitter anche al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Racconta più in dettaglio a Repubblica degli Stagisti: «Sono di Cinecittà, ho un diploma al liceo della Scienze sociali, ho fatto esperienza lavorativa per esempio come pr, ma in nero. Sono iscritto a Garanzia Giovani da giugno 2014. Dopo qualche colloquio che non ha portato da nessuna parte, dal centro dell'impiego mi propongono di passare la mia pratica a un'agenzia interinale, la Manpower. A fine novembre accetto l'unica offerta che mi si presenta: un tirocinio in un supermercato Emmepiù. Mi hanno detto che per avere altre proposte avrei dovuto aspettare altri due o tre mesi».

Dal 1 dicembre 2014 Mattia lavora per 140 ore mensili come gastronomo. Fino a oggi, 30 marzo 2015, ancora non ha ricevuto nessuna indennità, che ammonterebbe a 400 euro mensili erogati ogni due mesi. Mattia prosegue il suo racconto: «Chiaramente mi sono mobilitato non appena ho visto il ritardo nei pagamenti, ma le risposte della Regione sono state imprecise e non risolutive. Quando c'è stato un incontro tra i vertici del progetto alla Regione io e altri colleghi abbiamo manifestato. Ci è stato risposto che i ritardi nei pagamenti sono dovuti a inadempienze della regione e dell'Inps che si sono trovati in difficoltà nel far partire la grande macchina che muove tutto il progetto. Ma non può bastarmi come risposta. Non credo peraltro che mi assumeranno: al supermercato, dopo di me, farà più comodo riprendere un altro stagista coi fondi regionali che iniziare a pagare un dipendente».

Anche a Susanna, romana di 23 anni, è successa la stessa cosa. Il giorno dopo la manifestazione racconta alla Repubblica degli Stagisti: «Ho una bambina, purtroppo non sono potuta andare a protestare in Regione coi miei colleghi, ma spero di fare qualcosa raccontandovi la mia storia. Lavoro da gennaio, dalle 9 alle 17, in uno studio di avvocati come segretaria. Passati quattro mesi, nonostante abbia inviato subito i documenti necessari, sono ancora in attesa dei miei 400 euro mensili». Susanna si è sentita presa in giro dopo aver ricevuto, il 6 febbraio, una lettera in cui la Regione la sollecitava  ad inviare correttamente la documentazione per ricevere il rimborso che, è scritto nella lettera: «altrimenti non arriverà entro la fine di febbraio».

Dal centro dell'impiego di Rieti, che ha preso in carico Marco, 21enne con diploma di perito agrario e anche lui senza rimborso da quattro mesi, sul ritardo nei pagamenti hanno ribadito  che il problema è dell'Inps.

Il ritardo nei pagamenti riguarda centinaia di ragazzi
: basta dare un’occhiata alle pagine Facebook create sul tema: Fregatura giovani, Garanzia giovani Garanzia giovani ma de che Lazio. Qualcuno, per rassicurare i colleghi, posta la foto che testimonia l’avvenuto pagamento, ma la maggior dei ragazzi scrive per lamentarsi o per chiedere informazioni pratiche.

Ma  come funziona il rimborso per chi sceglie il tirocinio extracurriculare fra le misure offerte da Garanzia Giovani? Il Lazio, come la maggior parte delle regioni, ha affidato direttamente all’Inps il compito di erogare il rimborso spese ai ragazzi che prendono parte al programma. Nello schema di accordo emanato il 7 agosto 2014 c’è scritto che «l’Inps non si assume alcuna responsabilità in ordine a eventuali ritardi nell’accreditamento» (articolo 3, comma 3) e che  l'ente «effettua i pagamenti nei limiti delle risorse finanziarie anticipate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali» (articolo 2, comma 3). Ma mancano le indicazioni su quando e ogni quanto l’erogazione del rimborso vada effettuata.

La Lombardia, convenzionata comunque con l'Inps, ha regolato in maniera diversa le modalità di erogazione del rimborso. Si legge nella pagina di Garanzia Giovani che spiega il funzionamento del tirocinio extracurriculare: «L’indennità minima è di 400 euro lordi mensili, riducibili a 300 euro se l’impresa corrisponde buoni pasto oppure se il tirocinio prevede un impegno giornaliero fino a 4 ore. Se il tirocinio ha una durata di almeno 120 giorni, la quota anticipata che è a carico di Garanzia Giovani, sarà rimborsata all’azienda alla sua conclusione». Dunque il soggetto ospitante eroga il compenso al proprio stagista e poi, conclusa l'esperienza formativa, richiede il rimborso alla Regione, che sarà erogato dall'Inps. 

Ma si tratta, purtroppo, di un'eccezione. Nell’accordo tra il Lazio e l’Inps viene specificato: «L’indennità è erogata secondo le seguenti modalità: pagamenti intermedi, a conclusione di ogni bimestre di tirocinio, per un importo corrispondente a ciascun bimestre parti a 800 euro oppure saldo, a conclusione del percorso di tirocinio per un importo corrispondente  ai bimestri residui, nei limiti dell’importo complessivo massimo pari a 2400 euro». Secondo la stessa normativa regionale è compito del tirocinante «responsabile della consuntivazione dell’attività svolta e della trasmissione della documentazione alla Regione, tramite l’Inps» inviare la documentazione necessaria, dopo ogni bimestre, per ottenere il rimborso.

Per i tirocinanti laziali anche la fase dell'invio dei documenti, come ha raccontato la Repubblica degli Stagisti in un precedente articolo, è tutt'altro che facile e scontata. Alla faccia di internet e dell'era 2.0 lo stagista deve inviare, tramite raccomandata o consegnandoli a mano: la dichiarazione di accettazione delle condizioni di svolgimento del tirocinio firmata una sola volta, con la prima richiesta di erogazione dell’indennità di tirocinio in originale; una copia della convenzione e del progetto formativo firmati  una sola volta, con la prima richiesta di erogazione dell’indennità di tirocinio; la richiesta di erogazione dell’indennità di tirocinio firmata in originale; la copia del documento di identità in corso di validità; la trascrizione del riepilogo mensile delle ore (da precisare per ciascun giorno) di effettiva frequenza firmato anche dal soggetto ospitante e dal soggetto promotore in originale. E sembra quasi uno scherzo che per velocizzare le operazioni di protocollo la Regione Lazio chieda di riportare sulla busta contenente la documentazione elencata la dicitura “Garanzia Giovani”.

In una mail inviata ai tirocinanti i primi giorni di febbraio, la direzione regionale Lavoro della Regione Lazio precisa: «Qualora questa documentazione non pervenga in tempi utili non assicuriamo che l’Inps possa erogarti l’indennità di tirocinio, pari a 800 euro (lordi), entro il mese di febbraio. Infatti, in caso di ritardo nella presentazione della tua richiesta, riceverai il pagamento dell’indennità di tirocinio nel mese successivo».

Nonostante sia scritto su norme, mail e circolari Susanna, Mattia e tanti altri non hanno ancora ricevuto un euro. La Repubblica degli Stagisti ha contattato l’ufficio stampa dell’Inps, oggi diretto da Tito Boeri. Per ora l'ente si  è limitato ad inviare un documento che non c'entra nulla col problema dei rimborsi: si  tratta di una circolare sugli incentivi per le aziende in caso di assunzioni. Rimanendo in attesa di ulteriori chiarimenti, la Repubblica degli Stagisti invita i tirocinanti di altre Regioni a segnalare qualsiasi problema o anche casi di rimborsi arrivati con regolarità, nella speranza che non rimangano solo felici eccezioni.

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