Stage in Eurofound, la storia di Elisa: «L’Irlanda mi ha dato il percorso lavorativo che sognavo»

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 03 Apr 2024 in Storie

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Si sono aperte il 20 marzo le candidature per nove posizioni di tirocinio presso l'Eurofound di Dublino. La deadline per l'application è il prossimo 20 aprile, anche se le candidature resteranno valide fino alla fine dell'anno per eventuali ripescaggi. Gli stage partono a giugno (la durata è semestrale ma prorogabile a dodici mesi), con rimborsi superiori a 1800 euro mensili. La Repubblica degli Stagisti ha raccolto la storia di Elisa Staffa, 29 anni, tirocinante della sessione autunnale 2021, che oggi lavora a Dublino presso l’Economic and Social Research Institute. 

Ho 29 anni e sono di Roma, città che pensavo non avrei mai lasciato. Ho fatto il liceo classico, e ho amato il greco e il latino al punto di pensare di studiarli all'università: ho anche due genitori archeologi! Poi invece la scelta è ricaduta su Economia alla Sapienza: desideravo studiare qualcosa che mi permettesse di provare a migliorare il mondo. Durante quegli anni ho lavorato come hostess e bibliotecaria in facoltà. Lo studio ha però avuto sempre la precedenza.

Sono sincera: non avevo le idee chiare su cosa fare da grande e invidiavo gli amici che ce l'avevano. Come fai quando hai un mondo di fronte? Mi sono laureata alla triennale nel 2017 e ho proseguito con la magistrale in Economia politica. E tutti i dubbi che fino a lì mi avevano accompagnato hanno iniziato a diradarsi con un corso di microeconomia applicata al mercato del lavoro, tenuto da un bravissimo professore. 

Grazie a lui ho ottenuto una borsa di studio per la tesi all’estero e ho trascorso tre mesi in Svezia presso l’università di Goteborg. Un'esperienza meravigliosa, durante la quale ho studiato il modello di politiche del lavoro svedesi. L'affitto era di 1.500 euro per tre mesi. Sono riuscita a manternermi con la borsa di oltre 2mila e 300 euro, e anche aiuti dai miei genitori e qualche risparmio. 

La laurea magistrale è arrivata – a pieni voti – a gennaio 2020. Avevo chiaro di volermi specializzare nella ricerca in ambito occupazione e mercato del lavoro, e un ente stava per assumermi, quando ecco che scoppia la pandemia. Ho atteso fiduciosa l’attenuarsi di quella situazione, ma quella chiamata non è più arrivata. Sono andata avanti a cercare, mi ero anche candidata per un concorso in Banca d'Italia, ma dopo mesi di studio, la sessione salta per Covid. Mi sono a mia volta ammalata di Covid e per un mese, chiusa nella mia stanza, ho vissuto una crisi perché che non sapevo più cosa volessi fare.

Inizio a mandare le candidature più disparate. Ne invio una per Unicredit, e una per i tirocini in Eurofound. A marzo 2021 mi trasferisco a Bologna per lavorare in Unicredit in apprendistato come consulente finanziaria con stipendio di circa 1.700 euro e vari benefit. A 25 anni sola in un appartamento, 700 euro al mese tra affitto e spese, ed economicamente indipendente: mica male di questi tempi in Italia!

Il lavoro non era in linea con quanto studiato, ma imparavo tantissimo. A un certo punto però ho sentito che tutto mi stava stretto. E proprio allora con mia grande sorpresa mi contatta Eurofound: i miei sogni venivano a bussarmi alla porta. Si trattava di licenziarmi da un posto fisso, e i miei genitori non erano d’accordo, ma io avevo già deciso. Do le dimissioni e a novembre 2021 ha inizio la mia avventura in Eurofound, nella verde Irlanda, come tirocinante nell’unità di ricerca Occupazione.

All’inizio l’impressione è stata 'non sono all’altezza di tutto questo'. Ero nel cuore della macchina della ricerca a sostegno delle politiche sociali ed occupazionali dell’Unione Europea. Ma passo dopo passo, ce l'ho fatta. La mansione principale era gestire un grande database interno, in collaborazione con i corrispondenti che Eurofound ha in tutti i paesi dell’Unione Europea. Il lavoro in sè era abbastanza meccanico, ma è stato molto interessante, ad esempio, vedere come dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, aziende nei paesi limitrofi annunciassero grandi assunzioni di rifugiati ucraini mentre altre, come conseguenza della crisi energetica, riducessero il personale. 

Ad aprile 2022 mi hanno rinnovato il contratto per altri sei mesi: ne ero molto felice, dodici mesi è il periodo massimo di tirocinio nelle istituzioni europee. Eurofound è inoltre una realta molto dinamica, si ha modo di interagire con culture diverse e coglierne tutta la bellezza. Ogni anno vengono inseriti dai 6 ai 10 tirocinanti, quindi si crea sempre un bel gruppo di giovani. Il problema principale di Dublino sono gli affitti. Per una stanza con altri coinquilini a 15 chilometri dal centro pago 680 euro e mi ritengo anche fortunata, perché ho amici che arrivano a pagarne 900. È un grande problema che prima o poi metterà un freno alla crescita del paese. Per fortuna il rimborso spese è passato dai 1.580 euro di fine 2021, a più di 1.670 euro a gennaio 2022 per l’aggiustamento al coefficiente relativo al costo della vita in Irlanda. A ottobre 2022 è ulteriormente aumentato a quasi 1.750. Può sembrare tanto, ma il costo della vita in Irlanda è decisamente più alto che in Italia. 

Ero consapevole che a fine tirocinio non si sarebbe aperta alcuna possibilità di rimanere nell’agenzia, anche se un’esperienza in un’istituzione europea attribuisce punti nel caso si partecipi a un bando. Ho iniziato quindi a cercare un nuovo lavoro. Io credo che nella vita, se le cose sono per te, avvengono in modo lineare, e infatti si apre una posizione perfetta per il mio profilo: assistente alla ricerca in economia del lavoro presso un ente di ricerca di Dublino. È l’Economic and Social Research Institute (Esri), che fa per il governo irlandese ciò che Eurofound fa a livello europeo: ricerca a sostegno del policymaking. Ho iniziato a novembre 2022 con un contratto di due anni, ben retribuito. Sono molto felice, sono seguita tantissimo dai miei supervisor, lavoro con un team di persone eccezionali e ho già imparato tante cose.

So bene che le competenze apprese in Eurofound sono state determinanti. I prossimi anni saranno sicuramente utili per me per capire se voglio intraprendere successivamente un percorso di dottorato: non ne coglievo l’importanza appena uscita dalla magistrale. Non prevedo quindi di rientrare in Italia prossimamente, ora ho una vita ricca e piena a Dublino: l’Irlanda mi ha dato il percorso lavorativo che sognavo. Ho rischiato e accolto l’incerto, ma ho vinto io. 

Non posso giudicare gli stage italiani non avendone mai fatto uno, ma dalle tante storie di miei amici so che i rimborsi spese sono troppo bassi per permettere a un giovane di uscire da casa e rendersi indipendente. È vero che il costo della vita irlandese è alto, ma l'indennità mi ha comunque permesso di vivere all’estero, essere autonoma e avere una vita decorosa!

Testo raccolto da Ilaria Mariotti 

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