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Una vita di stage

14 anni, 12 mesi fa di eleonorad

Una vita di stage.

Sono una ragazza di 23 anni, conosco molto bene almeno due lingue con tanto di certificazione. Internet e programmi vari a menadito grazie ai corsi professionali estivi,inoltre ho sempre lavoricchiato durante gli studi (per lo più, si capisce..come promoter!).
Prima mi sono diplomata come perito aziendale corrispondente in lingue estere, 92/100.
Poi mi sono laureata con 110/110 in tre anni in scienze del turismo culturale, a Udine.
Bella laurea,pensavo, nel turismo si trova sempre da lavorare, in Italia. Evidentemente mi sbagliavo.

La mia storia come stagista comincia nell’estate del 2004: ebbene sì, dovevo ancora cominciare la quinta superiore che ero già tirocinante. La scuola organizzava stage con enti pubblici e aziende per facilitare “l’ingresso” nel mondo del lavoro, che a distanza di 5 anni di fatto non è ancora avvenuto.

Così mi recai all' Associazione Commercianti di Udine che mi avrebbe ospitato per poco più di un mese. Più che uno stage, un incubo. Non sapevano dove “mettermi”, non c’era una scrivania libera, per lo più passavo tutto il tempo in piedi a fotocopiare, archiviare, imbustare. Non dimenticherò mai quella volta che persi uno sticker per non so quale iniziativa e mandai su tutte le furie la mia tutor. Le sentii tutto il pomeriggio, ma poi si risolse tutto in uno “No sai, non è colpa tua, è che sono stressata, e poi ci appioppano questi tirocinanti..”

Tante grazie, ma la mia vita da stagista era solo cominciata. Nel mio corso di laurea erano previsti 18 crediti di tirocinio, il che significa 450 h di stage. Rigorosamente non pagate, e senza pause didattiche. Il che significa o dover saltare sessioni di esami, o dover saltare lezioni, o fare stage mentre prepari gli esami.
L’Università di Udine ha predisposto un portale tirocini dove si trova una lista di enti e aziende convenzionate. Uno dei siti internet più lenti della storia, ma pazienza.

Tra le tante agenzie di viaggio trovo anche qualcosa di più interessante : l’Azienda Speciale per il turismo della regione, Turismo FVG. Così mando il mio curriculum e presto vengo chiamata. La sede è a circa una 30 di km da Udine, ci vado in macchina. Purtroppo non hanno mensa ma soli buoni pasto così mi porto il pranzo al sacco. Poco male, l’azienda fa attività veramente attinenti al mio corso. Vengo affidata al reparto statistica, non esattamente il mio campo, infatti insieme a me c’è una ragazza iscritta ad Economia.
Tutto sommato lo stage scorre liscio, a parte le varie occasioni in cui mi ritrovavo senza scrivania e senza computer e per lavorare ed ero costretta ad elemosinare postazioni giorno per giorno, ma solo fino a quando mi sono presa una bella strigliata perché qualcuno mi aveva autorizzato ad usare il pc di qualcuno in ferie. Da allora sempre al mio posto, al massimo a far niente ma non sul pc di altri. Lezione imparata.

Finiti i primi 9 crediti ho aspettato più di un anno per assolvere i successivi 9. Ho temporeggiato, mentre proseguivo con gli esami. In realtà cercavo qualcosa di più attinente possibile al mio corso e sul portale trovavo solo agenzie di viaggio; inoltre speravo in qualcosa dove..ecco..mi vergogno quasi a dirlo ma…mi potessero assumere! Ma che assurdità vado pensando?

Alla fine mi ritrovo a pochi mesi dalla laurea con ancora lo stage in ballo, così il mio relatore, che insegna organizzazione degli eventi ed organizza mostre, chiama la Provincia di Udine che è già convenzionata ed il giorno dopo sono lì. Niente prospettive di assunzione, ma almeno questa laurea me la prendo.

Il primo mese mi trovo benissimo, c’è una scrivania libera di una dipendente in malattia ed una delle mie responsabili deve organizzare un concerto di musica classica. Per lo più imbusto e ricevo chiamate ma lei mi spiega passo per passo come si sta organizzando, è gentile con me e di fatto partecipo attivamente alla realizzazione dell’evento.

Con il nuovo anno cominciano i guai, in un mese dovrei finire la tesi ma sono troppo indietro, così faccio una raccolta di firme per richiedere un appello straordinario. Nel frattempo in Provincia le mie mansioni sono diverse, lavoro per diverse persone e ovviamente non ho una postazione fissa. Mi ritrovo a lavorare con una collaboratrice esterna per la redazione di un libro, ma non capisco la sua organizzazione e trovo tutto molto caotico, il ritmo un po’ allucinante perché le scadenze sono strette, devono contattare comuni ed enti pubblici ma loro stessi non hanno i contatti e cercano tutto su google.
Raramente mi viene spiegato qualcosa, a volte "canno" del tutto. Fino al giorno in cui questa collaboratrice in un raptus di stress,chiamiamolo così, mi dice che è meglio se vado a pulire i cessi. Però viene detto anche ad una dipendente della Provincia, quindi come si dice mal comune mezzo gaudio. Ecco che il mio interesse nei confronti dello stage si spenge e mi trascino fino alla fine delle ore obbligatorie. Nel frattempo mi concedono una appello di laurea straordinario, finisco la tesi e mi laureo.
Tutto è bene ciò che finisce bene? Non proprio.

Non faccio che sfogliare annunci di lavoro, ma trovo ben poco, anzi diciamo proprio nulla.
Sul sito dell’Università trovo un’agenzia di stampa e p.r. che cerca tirocinanti con il Progetto Fixo grazie al quale lo stagista percepisce 200 euro al mese ovviamente dallo stato. Purtroppo il progetto è scaduto nel Marzo 2009 (mese in cui mi sono laureata). Vado al colloquio, gli interessa il mio profilo, ma lo stage è gratuito e Fixo per ora non viene rinnovato.

Morale della favola? Molto interessante, ma vi farò sapere…
Dopo tre stage vorrei finalmente prendere qualcosina, a settembre ricomincio con la specialistica fuori sede e vorrei in parte finanziarmi gli studi. Le rette sono anche aumentate. L’idea di quell’agenzia mi alletta, il campo è quello che vorrei, ma resisto: cercherò ancora.

Dopo due settimane, sto ancora cercando, ma ancora niente..sono rientrata in contatto con le agenzie di promoter per cui ho lavorato per tre anni… paga pessima, lavoro in piedi, noioso perchè di questi tempi poi non compra più nessuno..ma per ora, non vedo altre prospettive.

Comincio a pensare che l’Italia non sia una paese per giovani.

eleonorad

14 anni, 11 mesi fa

Ciao Eleonora, vedo che sei informatissima.
E' vero infatti che il Comune organizzava stage pagati.
Peccato però che poco prima di laurearmi avevo mandato il mio c.v. e mi è stato risposto di ricontattatarli una volta laureata, che gli stage ora sono bloccati per carenza di finanziamenti,
che eventualmente li avrebbero attivati i singoli responsabili che li avrebbero richiesti.
Così ho rimandato il mio c.v. una volta laureata ma per ora nessuna novità.



Mi rendo conto che il 2009 è un anno nero per laurearsi (così come il 2008), con tutta la gente che perde il lavoro
non posso certo "pretendere" un primo impiego/stage pagato.

Ma la realtà è che anche in tempi normali nessuno interessa investire su qualcuno che deve imparare e che ha voglia, oltre che bisogno
di imparare. Cioè, si investe ma solo a titolo gratuito. Ovvero non si investe :)

Non si investe neanche tempo e pazienza, per ricollegarmi al discorso del desk+pc..la maggior parte degli uffici dove
sono stata era super disorganizzata, il mio arrivo anche se previsto non è stato facilitato liberando scrivanie o
mettendosi d'accordo con i colleghi. Questo costa tempo ed organizzazione! Perchè farlo per una semplice stagista universitaria.


Spesso infatti questi uffici facevano parte di enti o aziende convenzionate all'università; nel caso degli enti pubblici, sono
praticamente obbligati a fare questo tipo di attività, per questo non hanno nessuna voglia di occuparsene.

Sì, ho cercato di far notare queste mancanze e a volte sono riuscita a far migliorare la situazione verso la fine dello stage,
dopo che erano passati già uno o due mesi, dimostrando che senza postazione non potevo lavorare (diciamo che a meno che non si tratti di lavori
manuali, nessuno può).

Comunque sfogliando altre esperienze presenti in questo forum, o sentite da altri coetanei, nonchè sfogliando la vostra lista dei buoni, mi rendo sempre
più conto che con delle competenze tecnico/economiche - soprattutto quest'ultime - trovare stage pagati è di certo molto più facile.
La mia è una laurea umanistica in che nella mentalità italiana non mi permetterebbe neanche di aprire bocca per lamentarmi :)
E' anche vero che è una laurea in turismo e per questo mi illudevo di poter trovare qualche possibilità in più.

Per ora in Friuli niente di niente, così non mi resta che allargare la prospettiva, ed è quello che sto facendo. Peccato però abbandonare una regione che,
sulla carta, dovrebbe essere "virtuosa"..

Eleonora Voltolina

14 anni, 11 mesi fa

Cara Eleonora (omonima!), finalmente riesco a rispondere al tuo post. La tua esperienza dimostra purtroppo che la cultura dello stage, qui da noi, è ancora molto indietro. Al di là degli incontri umani sfortunati (mi riferisco per esempio alla collaboratrice della Provincia di Udine che ti ha presa a male parole), infatti, dal tuo racconto emerge un quadro desolante. Il Friuli Venezia Giulia è per molti versi una regione d'avanguardia: forse non tutti lo sanno, ma nel 2006 proprio il Comune di Udine ha deliberato di erogare ai suoi stagisti laureati un rimborso spese di 775 euro lordi mensili. Eppure, anche in Friuli purtroppo capita che alcuni incappino in stage quantomeno impropri. Uno degli aspetti che mi ha colpito di più del tuo racconto è che spesso non ti venisse messa a disposizione nemmeno una postazione, una sedia, una scrivania - non parliamo di un tutor! Invece io sono convinta che anche da quell'aspetto passi la qualità di uno stage: lo stagista non deve sentirsi un estraneo, un "disturbatore" dell'attività di un ufficio, un "tappabuchi" da far sedere alla prima scrivania libera. Credo molto in questo concetto, e infatti l'ho inserito nella Carta dei diritti dello stagista al punto 4: "L’esperienza dello stage deve essere concretamente formativa per i giovani, e in particolare: a ogni stagista deve essere assegnato un tutor che lo possa seguire con continuità; [...] ogni stagista deve poter disporre di una postazione (scrivania, computer)". Però volevo chiederti: tu hai provato a segnalare all'ente promotore che ha attivato questi stage (suppongo che, almeno negli ultimi due casi, fosse l'ufficio tirocini della tua università) quel che è successo? E se sì, cosa ti è stato risposto?

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