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Dubbi su stage formativo finalizzato all'inserimento al lavoro

8 anni, 6 mesi fa di polytune92

Salve a tutti, sono nuovo in questo forum, e vorrei sapere se è possibile avere qualche delucidazione in merito alla legalità del tipo di tirocinio che sto effettuando, o meglio se la mia prestazione lavorativa è più assimilabile ad un contratto di lavoro subordinato. È dal 18 novembre 2014 che sto effettuando un tirocinio finalizzato all'inserimento/reinserimento al lavoro (così sarebbe da contratto) in un supermercato. Inizialmente doveva essere di 6 mesi, fino al 17 maggio 2015, e fin qui tutto ok; è stata un esperienza interessante, ho imparato tante cose, certo l'orario non era facile, 40 ore alla settimana, (che poi sono diventate 41,5 perché considerano la pausa "obbligatoria" di 15 minuti), ed è stato tutto molto preciso, sia nel pagamento che nel rispetto delle regole. Da qui cominciano i dubbi. Fino al 25 maggio sono rimasto a casa senza sapere niente, poi mi chiamano dicendomi che il contratto è stato prorogato per altri 6 mesi, ma non firmo niente, non mi viene data la motivazione di questa proroga, non so nemmeno fino a quanto dura di preciso, e non mi viene data nessuna nuova scheda di valutazione (la precedente l'ho dovuta consegnare in merito ai primi 6 mesi). In più cambia il direttore, (quindi anche il mio tutor aziendale) e tutto si complica. Vengo schiaffato continuamente in cassa principale, faccio dei turni massacranti, qualche volta sono arrivato a 9 ore di fila, sempre con 15 minuti di pausa, comincio a lavorare la domenica e a fare turni spezzati, si allungano i turni (ora almeno un giorno alla settimana, fino a un massimo di 3, devo lavorare fino alle 22, o dalle 6 di mattina), mi vengono dati sempre più responsabilità e non mi segue più nessuno, ci manca che mi fanno lavorare anche nelle festività. Il nuovo direttore in più è arrogante e maleducato, è impossibile parlarci e come gli chiedo qualcosa offende e risponde male o in maniera comunque molto scorbutica, costringendomi sempre di più a chiedergli il meno possibile e a lavorare autonomamente. Per tutta l'estate e anche in questo momento, fanno troppo affidamento su di me, costringendomi a coprire i turni dei colleghi assenti e a non assentarmi quasi mai, se non per malattia o per cose molto importanti (ad agosto fortunatamente sono riuscito ad avere 5 giorni di vacanza). Personalmente, mi sembra che sia diventato sempre di più un contratto di lavoro, ma sempre con i limiti del tirocinio, quindi praticamente uno sfruttamento bello e buono, ma mi piacerebbe avere dei pareri o dei consigli, magari mi sbaglio. Scusatemi per il papier e grazie mille per l'attenzione :)

Redazione_RdS

8 anni, 6 mesi fa

Caro Polytune,

la tua sembrerebbe a tutti gli effetti una proroga di stage, che di per sé è del tutto legale, come puoi verificare leggendo la nostra guida a questo link: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza. Quello che però lascia perplessi è che tu sia sprovvisto di qualunque tipo di documentazioni (non hai firmato nulla, come dici) e non sai neppure di preciso quanto durerà questa seconda parte dello stage.

Si parla di "proroga" quando solitamente sussistono contemporaneamente tre condizioni: che il soggetto ospitante resti il medesimo, che lo stage prosegua senza soluzione di continuità e che la convenzione di stage con annesso progetto formativo non cambi (cioè che settore di inserimento dello stagista, nominativo del tutor aziendale e percorso formativo restino immutati). E già qui qualcosa sembra non tornare perché il tuo tutor aziendale è cambiato.

La ratio della proroga è poi che i tre protagonisti dello stage (soggetto promotore, soggetto ospitante e stagista) concordino che per qualche motivo il tempo inizialmente previsto per lo stage non sia stato sufficiente al tirocinante per svolgere appieno il percorso formativo, e vi sia dunque bisogno di altro tempo. Ovviamente, come è facilmente intuibile, questa motivazione talvolta è solo di facciata, e viene usata più o meno onestamente dalle aziende per poter trattenere una risorsa che ritengono valida ma a cui, per ragioni contingenti, non hanno la possibilità di offrire un vero contratto di lavoro.E da quello che dici, questo sembrerebbe essere proprio il tuo caso.

Quello che ti consigliamo è di rivolgerti all'ente promotore - chi ha avviato il tuo stage, per esempio un centro per l'impiego - per chiedere delucidazioni in merito e capire che tipo di inquadramento ti è stato applicato. L'ente promotore è il soggetto che deve vigilare sulla correttezza del tuo stage e prendere i provvedimenti del caso.

Non dimenticare però un altro aspetto riguardo i tirocini cosiddetti di inserimento: si tratta di una denominazione esclusivamente mirata a differenziare tali tirocini da quelli di "formazione e orientamento", ma priva di un effetto pratico. Si può intuire che dietro questa denominazione vi sia da parte del legislatore la volontà di esplicitare che stage di questo tipo dovrebbero essere attivati solo in realtà dove vi sia effettivamente una concreta possibilità, in caso di buon esito dello stage e di valutazione positiva delle capacità dimostrate dallo stagista, di stabilizzare la collaborazione attraverso una assunzione.

Ma si tratta, appunto, solamente di una "intuizione", non supportata da obblighi/divieti. Dunque un'azienda può aprire le porte a uno o più tirocini "di inserimento / reinserimento lavorativo" e poi non assumere nessuno dei tirocinanti, senza fare niente di vietato.

Un caro saluto

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