Lo sfruttamento dei tirocinanti nelle cliniche veterinarie

10 anni, 3 mesi fa di AllyB

Desiderosa di continuare ad acquisire esperienza faccio domanda di tirocinio in un’altra clinica vet.
Colloquio e accordi: lavorerò 12 h al giorno e un week end al mese che mi verrà retribuito. Fungerò da affiancamento ai medici che avranno il compito di insegnarmi.
Dopo 4 mesi il mio bilancio è questo:
1)Nessuno si è mai soffermato a spiegarmi qualcosa: ho dovuto “rubare il mestiere” cercando con la mia piccola esperienza precedente e i miei studi di capire perché facevano determinati trattamenti o terapie.

2) La mia funzione non è mai stata quella di medico ma di BRACCIANTE: il mio valore era quello di avere due mani per tenere fermi gli animali mentre loro eseguivano prelievi, radiografie ecc.. e per questo poche volte mi è stato detto “GRAZIE” O “VUOI PROVARE TU?”
La rare volte che mi è stato fatto provare a fare qualcosa mi han fatto sentire un’imbranata perché, avendo poca esperienza, non ero veloce e sicura come loro.

3)Sono stata sfortunata nell’incontrare due altre tirocinanti che non hanno fatto altro che mettermi i bastoni fra le ruote: appena arrivata non sono state solidali con me, non han fatto altro che escludermi, parlarmi alle spalle, cercare di coinvolgere in questa cattiveria gratuita anche i medici dello staff.

4) Non mai ricevuto un euro, i week end che ho fatto non mi sono mai stati retribuiti nonostante gli accordi.

Dopo questa esperienza queste sono le mie conclusioni:
1)se una struttura decide di accogliere tirocinanti non può sfruttarli e basta come manodopera gratuita ma deve soprattutto capire che si prende il compito morale di formarli un minimo.

2) Approfittare dell’inesperienza di un collega più giovane è da vigliacchi: è facile dare dell’imbranato a uno che si è appena laureato quando si hanno più anni di esperienza.
In altre parole, la politica non può essere: “sì, ti insegno a fare qualcosa ma intanto ti faccio mangiar M…DA umiliandoti.” Si vergognasse chi fa così e si ricordasse com’era appena laureato. Non è abbassando gli altri che ci si innalza!

3) I tirocinanti dovrebbero essere solidali fra loro perché si impara di più collaborando. Parlare male alle spalle è da “poverini” e non si fa altro che alimentare “una inutile guerra dei poveri”.

4) La retribuzione minima di un lavoro, per quanto umile sia, è conferire dignità alla persona e a quello che fa.
Oggi, nonostante siano state approvate leggi che prevedono un minimo di retribuzione per i tirocini, le cliniche vet stanno andando in direzione opposta per aggirare l’ostacolo: non prendono più tirocinanti perché dovrebbero pagarli.
Così un povero neolaureato in veterinaria non ha più possibilità di fare esperienza.
Ne consegue anche che, per quanto uno si trovi male in una struttura, come nel mio caso, PARADOSSALMENTE deve considerarsi fortunato perché, nonostante gli tocchi mangiar M..DA, riesce per lo meno a vedere qualcosa per imparare che, altrimenti, rimanendo a casa non vedrebbe.


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