La Carta dei diritti dello stagista

1) Gli stagisti devono essere giovani e non devono avere significative esperienze lavorative precedenti. A questo proposito deve essere incentivato lo svolgimento di stage da parte di persone che stiano ancora compiendo un percorso di studi: almeno il 30% degli stagisti accolti dalle aziende deve essere scelto tra gli studenti universitari.

2) Gli stagisti devono essere pochi, perché a ciascuno possa essere assicurata un’adeguata attenzione dal punto di vista formativo e, almeno nel caso di stage in strutture private, una concreta possibilità di assunzione al termine dello stage. Per questo, salvo casi eccezionali, il numero di stagisti ospitati annualmente non deve essere superiore al 10% dell'organico aziendale assunto a tempo indeterminato. Nel caso di aziende con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 19, annualmente un massimo di due stagisti. Nel caso di aziende con meno di dieci dipendenti, annualmente un solo stagista.
Il conteggio comprende tutti i tipi di stage: curriculari, extracurriculari, volontari, promossi da enti pubblici, legati a master o altri corsi di formazione, etc.

3) Gli stagisti non devono essere utilizzati per rimpiazzare personale in malattia, maternità o ferie

4) L’esperienza dello stage deve essere concretamente formativa per i giovani, e in particolare:

  • a ogni stagista deve essere assegnato un tutor che lo possa seguire con continuità;
  • il progetto formativo deve essere formulato in maniera accurata e deve rispettare la formazione e, ove esistenti, le esperienze pregresse dello stagista;
  • ogni stagista deve poter disporre di una postazione (scrivania, computer)
  • ogni stagista deve, per quanto possibile, avere accesso a riunioni, briefing e altri momenti di discussione e decisione


5) Lo stagista deve poter avere, almeno nel caso di stage svolti in strutture private,  una concreta possibilità di assunzione dopo lo stage: almeno il 30% degli stagisti ospitati annualmente.
Per assunzione si intende un contratto a tempo indeterminato, o a tempo determinato, o di apprendistato, o a progetto, di durata pari ad almeno 12 mesi.

6) Gli stagisti devono percepire un rimborso spese adeguato a coprire le spese vive (alloggio, vitto, trasporti) e commisurato all’età, alla scolarità,  alle competenze pregresse e all’apporto fornito all’ospitante.
Tale rimborso spese può essere quantificato come segue: almeno 250 euro netti mensili per diplomati e studenti universitari; almeno 500 euro netti mensili per laureati; per chi ha diploma di master Mba o di secondo livello, una cifra superiore a discrezione di ciascuna azienda ospitante.
Gli stage gratuiti devono essere limitati ai progetti di alternanza scuola-lavoro dedicati agli studenti delle scuole secondarie.

7) Lo stage deve avere una durata adeguata al progetto formativo e sopratutto alle mansioni che lo stagista è chiamato ad apprendere. Tale durata può essere quantificata in un massimo di sei mesi, salvo casi eccezionali in cui il rimborso spese e la possibilità di essere assunti al termine dello stage siano particolarmente alti.

8) L’utilizzo dello strumento della proroga deve essere evitato. Tale strumento va utilizzato solamente in circostanze eccezionali: in quei casi in cui l’intenzione di fare un contratto allo stagista è certa ma per problemi contingenti (temporaneo blocco delle assunzioni, crisi aziendale, ragioni tecniche, organizzative e produttive, altre analoghe esigenze imprenditoriali di carattere straordinario) non è possibile procedere immediatamente all’assunzione. In ogni caso la durata dello stage, compresa l’eventuale proroga, non deve mai eccedere i dodici mesi.

9) Lo stage non deve essere considerato l’unico strumento per realizzare una formazione: va incentivato l’utilizzo dei contratti di apprendistato.