Guk Kim, il giovane coreano che suggerisce agli italiani dove andare a mangiare: con un'app

Riccardo Saporiti

Riccardo Saporiti

Scritto il 25 Set 2012 in Approfondimenti

«L'idea mi è venuta viaggiando. Per cercare un ristorante contattavo i numeri a pagamento, ma l'operatore mi dava solo l'indirizzo. StagistiToccava a me camminare fino al locale per scoprirne l'aspetto, l'offerta e i prezzi. Da lì ho deciso di costruire un'app che fornisse tutte queste informazioni, dando risalto alle immagini». Guk Kim spiega così la genesi di Cibando, applicazione gratuita per iPhone e Android scaricata su più di 450mila telefonini.
Nato 23 anni fa in Corea del Sud, si è trasferito a Roma quand'era molto piccolo, ha studiato nel nostro paese e si sente a tutti gli effetti italiano: tutti meno uno, visto che sta ancora aspettando di ottenere la cittadinanza. Sul recente dibattito sulla possibilità di riconoscerla ai figli degli immigrati nati in Italia infatti ha le idee molto chiare: «Mi scontro tutti i giorni con le difficoltà incontrate dagli stranieri. Eppure col mio lavoro di imprenditore io contribuisco allo sviluppo del mondo degli affari italiano, fornisco impiego, creo reddito e indotto».
Sono infatti una cinquantina i blogger, fotografi, videomaker coinvolti nel progetto Cibando. Tutti «liberi professionisti che collaborano con noi», raccontando i ristoranti che scelgono questo canale innovativo per farsi conoscere. Oltre a loro ci sono due persone assunte, il responsabile del settore commerciale e la content manager. Il loro compito è quello di aggiornare giorno dopo giorno l'applicazione, che rappresenta una vetrina per gli esercizi che, pagando una somma una tantum - un po' meno di mille euro - ottengono la possibilità di pubblicare una descrizione del locale, del menù e del servizio, corredata di immagini e video.Stagisti C'è poi un motore di ricerca che permette di visualizzare su una mappa il ristorante più vicino: così, dopo essersi fatti un'idea sull'offerta, ogni utente può decidere se cenare lì o continuare a cercare.
La formula ha già convinto un migliaio di locali: un portafoglio clienti importante per una start-up nata solo nel 2011, anche se «non siamo ancora arrivati al pareggio». Laurea in Economia ottenuta alla John Cabot University, ateneo americano con sede a Roma, Guk in realtà lavora da quando era adolescente. «Sono molto orgoglioso del mio percorso» racconta «ho cominciato a sviluppare siti web a 15 anni, mentre ancora andavo a scuola, lavorando sulla personalizzazione delle pagine MySpace». Quindi tre anni fa ha creato Mobatar, società che si occupa di promozione e marketing web sui cellulari. E da qui è nata Cibando, un capitale versato di 20mila euro e spese di avvio complessive per 50mila euro, tutte finanziate «grazie ai miei risparmi. Non mi sono mai sognato di chiedere un finanziamento alle banche, visto che gli istituti di credito non fanno investimenti rischiosi in start-up». Per questo Guk ha iniziato, lo scorso anno, a presentare il proprio progetto a fondi di venture capital a livello internazionale. Il primo riscontro positivo è arrivato dal tedesco Point Nine Capital, che gli ha concesso un finanziamento - il cui ammontare resta però riservato. A quel punto, era l'agosto del 2011, il giovane startupper si è trovato di fronte alla necessità di dare con urgenza una forma giuridica a Cibando. Non trovando un notaio disponibile in Italia è volato a Londra, dove ha dato vita ad una stable organisation, quella che per il diritto britannico è una società intestata ad un non residente. Volendo fare un paragone con l'Italia, si tratta di
Stagisti«una sorta di società a responsabilità limitata, ma più snella».
Il nome invece è nato «da un brainstorming intorno ad una tavola imbandita, tra ami
ci». Superate le difficoltà iniziali, legate ai «costi elevati del notaio» (evidentemente anche in Inghilterra questa categoria spicca per le parcelle salate), Guk si è concentrato per promuovere la sua start-up «con un marketing aggressivo e una presenza virale in rete. Poi col tempo e i finanziamenti abbiamo strutturato un budget per investire nell'autopromozione». A metà settembre Cibando ha rinnovato il proprio sito web, dando maggiore risalto alle immagini del cibo e inserendo una sezione dedicata alle novità, ovvero agli ultimi ristoranti che hanno deciso di utilizzare questa applicazione per farsi conoscere. Ed è stato inserito tra i media partner per la prima edizione di Taste of Roma, festival della ristorazione che ha appena chiuso i battenti dopo tre giorni intensivi di performance di 12 tra chef e ristoranti della capitale. L'azienda è stata coinvolta nella produzione dei video che hanno accompagnato la manifestazione. 'Conquistata' Roma, Guk non ha però alcuna intenzione di fermarsi: «Ci stiamo attivando per espandere l'attività e coprire un territorio sempre più vasto, offrendo Cibando su scala internazionale». Nella speranza che, nel frattempo, la sua domanda per diventare cittadino italiano a tutti gli effetti ottenga una risposta.

Riccardo Saporiti
startupper@repubblicadeglistagisti.it


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