«Il mondo in cui mi vedo tra 10 anni è qui, in EY»: la storia di Martina

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 26 Apr 2015 in Storie

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa del Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Martina Capriotti, 25 anni, assunta con apprendistato nella settore consulenza di EY, a Roma.

Classe 1989, sono nata e cresciuta in una località balneare sulla costa romagnola che risponde al nome di Bellaria Igea Marina, dividendomi tra scuola e sport. Studentessa al liceo scientifico e pallavolista, mi sono diplomata con lode nel 2008, iscrivendomi poi a Scienze politiche, indirizzo relazioni Internazionali, alla Luiss di Roma. Ventidue esami ed un Erasmus a Copenhagen più tardi, mi sono laureata con il massimo dei voti. Era novembre 2011 e nel frattempo il sogno di una carriera diplomatica aveva già lasciato il  posto a nuove passioni, nate tra il corso di Macroeconomia e quello di Economia politica.


Per la magistale infatti, iniziata il mese prima, avevo optato per il corso in General management con indirizzo International Business, insegnato in inglese. Armata di pazienza, passione e tanta curiosità, ho concluso il primo anno accademico con buoni risultati, grazie ai quali sono stata ammessa ad un programma di scambio bilaterale che mi ha portato in Canada sei mesi presso la University of Ottawa con una borsa di studio dell'università, che comunque ha coperto solo in parte i costi.

Tornata in Italia, mi sono dedicata alla stesura di una tesi sperimentale sul content marketing, una branca innovativa e ancora poco studiata all’epoca. Parallelamente, da marzo 2013, ho fatto un tirocinio di tre mesi nell’ufficio Marketing di Iccrea Holding, azienda di servizi alle banche, ricevendo come compenso i buoni pasto.

Mi sono laureata a novembre 2013 con 110 e lode
, in quella Roma che però già avevo lasciato per trasferirmi a Milano. Il mese prima avevo infatti cominciato uno stage nell’area Advisory – Performance improvement di EY ottenuto – udite udite! – senza mandare nemmeno un cv: a maggio, quasi per gioco,  avevo partecipato alla EY Business Challenge promossa nella mia università. Dopo aver superato le prime due fasi, io e il mio team siamo approdati in quella finale da cui siamo usciti vincitori presentando un’idea imprenditoriale nell’ambito del mobile payment e portandoci a casa, oltre a tanto entusiasmo e soddisfazione, un weekend a base di innovazione con il management EY presso H-Farm, un in-company training presso gli uffici di EY Madrid, più uno stage di tre mesi nel settore consulenza, remunerato con 750 euro lordi al mese più buoni pasto da 5,16 euro.

Senza aver mai considerato davvero la consulenza, mi sono sempre più appassionata a questo lavoro, fatto di sacrificio ma anche di soddisfazioni, in un ambiente giovane e dinamico in cui ho trovato tanti colleghi ed altrettanti amici. Dopo un rinnovo dello stage di ulteriori tre mesi, sono stata assunta i primi giorni di aprile 2014 con un contratto di apprendistato di due anni e una ral di di 24mila più buoni pasto. Oggi, a un anno da quel giorno, ho lavorato su diversi progetti, sia in team che in autonomia e principalmente in ambito Customer, guadagnandone in termini di sicurezza e flessibilità, nonché di competenze e di rapporti umani, che restano una delle cose più belle che il lavoro in EY mi ha regalato.

Sopita la mia innata vocazione per l’estero, che non escludo di poter risvegliare grazie al network internazionale di Ernst Young, non posso che ritenermi fortunata di far parte di un gruppo che ha sempre riconosciuto il valore del mio lavoro ed in cui il concetto di stage fine a sé stesso, così comune nel nostro Paese, per le risorse meritevoli non esiste. È, con tutti i suoi difetti, il mondo in cui mi vedo tra 10 anni, sicuramente stanca e stressata ma felice e soddisfatta di dove, grazie a questo lavoro, sarò arrivata e di ciò che sarò diventata. Oggi mi trovo più matura, autonoma, sicura e ambiziosa che mai, in un ambiente che offre grandi opportunità di crescita per chi le sa riconoscere e cogliere.

A questa età, per quanto il mondo là fuori si ostini a farci sentire sempre più indietro di dove dovremmo essere, abbiamo davanti a noi tutto il tempo e lo spazio necessari per metterci in gioco senza paura
. Dobbiamo trovare in noi la fiducia nel fatto che ciò ci ripagherà, in un futuro più o meno prossimo, anche solo per aver avuto il coraggio di giocare e di scommettere - per quanto azzardata la scommessa potesse sembrare - sul nostro successo.

Testimonianza raccolta da Annalisa Di Palo

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