Dallo stage all'apprendistato in Ferrero: è stata la Repubblica degli Stagisti ad aiutarmi per il colloquio

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 02 Gen 2016 in Storie

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Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa del Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Francesca Tagliabue, 26 anni,  assistant brand manager per Ferrero.  

Mi chiamo Francesca Tagliabue e ho 26 anni. Sono originaria di un paese in provincia di Monza e Brianza, Meda, dove ho vissuto fino ai 19 anni.

Ho sempre saputo che avrei frequentato l’università anche perché i miei genitori mi hanno insegnato l’importanza di una buona istruzione. La scelta più difficile era decidere cosa. Ho scelto economia, nonostante sapessi a malapena cosa significasse la parola stessa!


A settembre 2008 ho fatto il test e sono stata ammessa alla triennale all’università Bocconi a Milano, con il vantaggio/svantaggio di vivere a circa 30km di distanza.

Durante questi primi tre anni ho iniziato a fare saltuariamente piccoli lavori di volantinaggio in modo da poter disporre di soldi miei. La vita da studente pendolare non è semplicissima da gestire: il vantaggio è non occuparsi a tempo pieno di una casa, ma c’è un viaggio di circa tre ore al giorno e non si può vivere appieno la vita dell’ateneo. Quest’ultimo punto mi è pesato molto e poiché ho sempre desiderato fare un’esperienza all’estero, ho cominciato a pensare che andarci per la specialistica avrebbe aggiunto valore al mio percorso professionale.


La mia università offriva delle giornate di scambio internazionale in cui atenei partner esteri illustravano i propri programmi agli studenti. Ho raccolto moltissime informazioni utili, ma i costi sembravano proibitivi.


Tra mille dubbi ho deciso di iscrivermi alla specialistica nel mio ateneo ma di provare a iniziare ugualmente la procedura di ammissione per la Copenaghen Business School. Lì l’università è gratuita per gli studenti europei e avevo calcolato che avrei speso l’equivalente di quanto spendevo all’anno vivendo a casa ma studiando in Bocconi.


Così quando ho scoperto di essere stata ammessa ho deciso di partire per la Danimarca! A settembre 2011 ho iniziato l’avventura di due anni, unica nel suo genere, a Copenaghen, con il corso in International Marketing and Management. Confrontarsi con una cultura e un metodo educativo molto distante dal nostro e con persone provenienti da tutto il mondo è stato fantastico! In quei due anni ho anche fatto un Erasmus a Budapest, in Ungheria, da settembre a dicembre 2012, con una borsa di studio totale all’incirca sui 1.200 euro con cui ho coperto le spese per la casa.


Tornata dall’Erasmus ho partecipato ad alcuni progetti e fatto uno stage part time di sei mesi senza indennità, da aprile a settembre 2013, nella sede delle Nazioni Unite a Copenaghen. È stato utile perché era propedeutico alla raccolta di informazioni per la mia tesi. Mi sono laureata nel novembre 2013 e sono tornata in Italia.


Il mio primo vero stage è stato in Henkel Italia, a Milano dal febbraio all’agosto 2014. Ho trovato l’annuncio sul sito dell’azienda e inviato il curriculum. Dopo vari colloqui sono stata presa come assistant brand manager per il dipartimento Beauty Care Professional a 850 euro al mese più pacco con prodotti aziendali ogni due mesi. Un mese prima della fine dello stage ho cominciato a fare altri colloqui perché sapevo non c’era possibilità di assunzione.


Così ho inviato una candidatura sul sito Ferrero e ho conosciuto la Repubblica degli Stagisti! Dovevo fare il colloquio e cercavo più informazioni possibili per arrivare preparata e ho trovato un’intervista come questa! Mi è stata molto utile per affrontare il colloquio. E trovo che sia proprio questa l’utilità maggiore del sito: leggere le esperienze degli altri, capire a cosa si va incontro e vedere con i propri occhi che anche in un contesto difficile come quello di oggi ci sono realtà aziendali sane e positive che continuano a investire sui giovani.


Ho fatto un primo colloquio con una società esterna e poi dei test individuali in sede Ferrero a Torino. Dopo alcune settimane sono stata chiamata per un assessment di gruppo: è durato una giornata intera ed era articolato in attività diverse. Poi sono stata chiamata per il colloquio con il manager che è andato a buon fine e mi è stato offerto uno stage di sei mesi, dal 1 ottobre 2014, come Assistant brand manager, con un compenso di 1.000 euro al mese e in aggiunta un mese di residence gratuito per permettermi di trovare casa. 


Il rapporto con il mio tutor è stato molto positivo: in sei mesi sono diventata autonoma in molte cose e sono stata coinvolta appieno in tutti i progetti. Non mi era stata promessa una futura assunzione, ma dopo i sei mesi mi è stato offerto un contratto di apprendistato di 3 anni, con scatto livello dopo un anno e mezzo. Il contratto prevede 14 mensilità, per una ral di più di 29mila euro. E la cosa più interessante è la formazione offerta!


Trovo che lo stimolo maggiore del settore Fast moving consumer good sia la velocità e l’attenzione al consumatore che deve essere sempre costante. Ed è bello il rapporto che si crea con il tuo brand: faresti di tutto per sentire le persone emotivamente legate al prodotto come lo sei tu!

Ho tantissimi amici che lavorano all’estero, ma il mio percorso è stato inverso: io sono tornata in Italia a cercare lavoro e non è stata una scelta casuale. Mi ha spinto la natura del mio lavoro: la lingua e la cultura, base del marketing, sono fondamentali per riuscire a comunicare nel Paese di riferimento.

Consiglierei di fare un’esperienza all’estero: credo sia oggi fondamentale. E di avere coraggio nelle scelte che si fanno: davanti a un bivio tra due lavori o stage diversi, pensate prima a voi stessi e al vostro futuro!

Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

 

Foto Copenhagen Business School: di Yusuke Kawasaky in modalità Creative Commons


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