Giornalisti a tutti i costi, il business dei mille corsi

Ilaria Costantini

Ilaria Costantini

Scritto il 11 Apr 2012 in Approfondimenti

Diventare giornalisti con un corso intensivo di 200 ore in formula weekend. È una delle promesse dei tanti corsi e master che, in cambio di laute quote di partecipazione, assicurano ai partecipanti stage in uffici stampa e in piccole e grandi testate giornalistiche. Ufficialmente in Italia sono attive in questo momento soltanto 12 scuole riconosciute dall'Ordine dei giornalisti: durano due anni, danno agli allievi la possibilità di svolgere il praticantato e di sostenere alla fine l'esame di Stato con cui si diventa giornalisti professionisti.
Al di là di questi percorsi riconosciuti esiste tuttavia un fitto sottobosco di opportunità formative appositamente pensate da società e agenzie private per quanti sognano di lavorare all'interno di una redazione. Con quali prospettive occupazionali? «Alcuni ex allievi sono stati trattenuti: molti con una proroga del tirocinio, altri con vere e proprie proposte contrattuali», spiega al telefono la società romana
Rolls Service, una delle tante contattate dalla Repubblica degli Stagisti nella veste di un utente interessato - in questo caso, al corso in giornalismo della promozione culturale in partenza a maggio. Per 1.600 euro ai corsisti vengono offerti 7 sabati di lezione, 150 ore di studio con tutoraggio, ma soprattutto due mesi di job training. Non ci vuole molto a capire quale sia l'attrattiva principale per il potenziale utente. «Ultimamente abbiamo stipulato una convenzione con la Repubblica online» sottolineano infatti dalla segreteria di Rolls Service.
Il programma del master in ufficio stampa e giornalismo multimediale della Ieros Management, che si terrà sempre a Roma a partire da maggio, spiega ancora meglio il "valore" assunto ormai da un'esperienza di stage nel settore. Gli interessati sono infatti chiamati a scegliere tra due diverse formule: una a 1.495 euro che include soltanto le 10 giornate di corso e una a 2.887 euro con cui, oltre alle lezioni, si acquista anche lo stage. Per chi non avesse la voglia, o la possibilità, di calarsi nei panni di stagista, Ieros propone in alternativa una collaborazione occasionale con un'azienda partner retribuita con 1.000 euro «una tantum» (indipendentemente cioè dalla durata della collaborazione). È vero che alla fine si ottiene un bello sconto sul costo del corso, ma agli allievi si sta chiedendo di fatto di pagarsi un'esperienza lavorativa.
«100% stage garantiti» assicura sul proprio sito anche
Eidos Communication, agenzia di comunicazione e scuola di alta formazione romana che attualmente promuove due "executive master": uno in comunicazione e giornalismo della moda a 6.100 euro, l'altro in giornalismo radiotelevisivo a 6.300 euro (iva esclusa). Dal prossimo settembre 21 aspiranti giornalisti televisivi saranno così impegnati per 10 week end in aula, per poi passare tre mesi di stage in redazioni, uffici stampa e comunicazione. Tra i partner figurano anche Mediaset, La7, SkyTg24 e il Messaggero. «La percentuale di placement è variabile, ma per le precedenti edizioni siamo intorno al 30%». Con quali contratti? «Abbiamo avuto sia collaborazioni esterne che contratti di lavoro veri e propri» garantiscono gli organizzatori.
Per quanto difficili da verificare, numeri simili appaiono a dir poco ottimistici rispetto a quelli disponibili ad esempio per gli allievi delle scuole di giornalismo convenzionate con l'Odg: secondo il presidente nazionale Enzo Iacopino
solo il 10% degli ex studenti risulta oggi assunto a tempo indeterminato. Gli altri continuano a ricorrere un contratto dopo l'altro e, più spesso, devono accontentarsi di semplici collaborazioni, per lo più mal retribuite.
A dare lustro ai corsi privati sono in molti casi proprio i nomi di professionisti eccellenti: tra i docenti del master Eidos compaiono ad esempio due giornalisti del Tg5, due del Messaggero, un vicedirettore Rai. L'anno scorso anche Marco Travaglio ha fatto una
breve apparizione all'interno del master in giornalismo d'inchiesta. Ma una volta esaurita la fase di aula, con testimonial più o meno noti, come funzionano i tirocini? Dalla segreteria Eidos si apprende che «per gli iscritti con più di trent'anni non possiamo garantire lo stage: i nostri partner preferiscono profili con età inferiore. In alternativa garantiamo però tre mesi aggiuntivi di collaborazione giornalistica». A differenza di molti altri corsi, questo offre infatti agli interessati la possibilità di una collaborazione (assicurano: «retribuita») di sei mesi con alcune testate online, valida per raccogliere una parte degli articoli necessari per ottenere il tesserino da pubblicista. I trentenni scartati dalle aziende avranno comunque una magra consolazione, dato che dal prossimo 13 agosto è probabile che per diventare pubblicisti si debba svolgere il praticantato e superare un esame di Stato analogo a quello dei professionisti. L'aspirante giornalista dovrà inoltre essere laureato, mentre la maggioranza dei corsi in questione è aperta anche a diplomati.
Navigando tra i siti specializzati si trovano poi annunci per
workshop e master online, oltre a numerose offerte per esperti in uffici stampa, comunicazione strategica, copywriter...
Valutare la qualità formativa di queste iniziative non è semplice. A parte lo stage in redazioni sempre più affollate di tirocinanti, è bene tenere presente che nella maggior parte dei casi ai partecipanti è garantito soltanto un attestato di frequenza finale, il cui valore dipende strettamente dal prestigio di cui gode l'ente formativo. Da questo punto vista l'occasione migliore appare il master in informazione multimediale e giornalismo economico organizzato a Milano da novembre prossimo dal Sole 24 Ore. Che è peraltro indirizzato prioritariamente a chi è già giornalista (pubblicista o addirittura professionista) e prevede una frequenza di trenta giorni spalmati su cinque mesi. Il Sole 24 Ore non rende però noto il costo, nè nella pagina nè nella brochure ufficiale del master: dice solo di aver stabilito una partnership con una banca che permetterà agli studenti di accedere a un "prestito d'onore" per l'intera quota di iscrizione «a condizioni molto agevolate con pagamento della prima rata dopo 6 mesi dalla fine del master». Le condizioni del prestito parlano di una cifra massima di 50mila euro, da restituire in 84 rate da circa 783 euro. È certamente probabile che la cifra per questo master sia inferiore: ma perchè non attuare una politica di trasparenza?
A proposito di trasparenza, RdS ha apprezzato una piccola iniziativa promossa nella capitale da "Professione Reporter", un corso organizzato in 50 ore di lezione e un mese circa di stage (600 euro) da
Kartabianca, che nei giorni scorsi ha dato la possibilità di partecipare gratuitamente alla prima lezione di corso. Interpellati sugli obiettivi dell'iniziativa, gli organizzatori anzichè promettere mirabolanti percentuali di placement hanno onestamente spiegato che «si tratta di un'esperienza utile ad orientare i partecipanti, aiutandoli a capire prima di tutto se questo lavoro fa davvero per loro». Almeno un po' di realismo.

Ilaria Costantini


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