Fattelo!, la start-up sostenibile nata dalle donazioni online

Annalisa Ausilio

Annalisa Ausilio

Scritto il 12 Mar 2013 in Approfondimenti

Costruire oggetti di design da materiali di scarto, ricercare finanziamenti attraverso il crowdfunding e utilizzare i social network per diffondere l’idea. C’è tutto questodentro Fattelo! una delle prime start-up italiane nata dalle donazioni volontarie degli utenti del web. Loro sono quattro designer – tre di 28 anni e uno di 29 - che hanno coniugato sostenibilità, innovazione e manualità nella 01 Lamp, una lampada realizzata con il cartone della pizza ripiegato e dotato di luce a Led. 
Un team formato da Mattia Compagnucci un graphic designer e direttore artistico di uno studio grafico milanese, Antonio Scribano un esperto di web laureato all’Isia di Firenze (Istituto Superiore Industrie Artistiche) e Daniele Schinaia, product designer presso un’azienda che produce cucine. Ad avere l’idea è Federico Trucchia che da Londra, dove frequenta il Royal Collage Art of  London dopo aver chiuso a Firenze uno studio di modellazione professionale aperto con un altro giovane socio, contatta i tre amici – colleghi. A Daniele, Mattia e Antonio il prodotto piace, così a Ottobre 2011 iniziano a studiare diversi modelli di lampade. Un lavoro di squadra reso possibile dalle videochiamate via Skype che abbattono i 2mila chilometri di distanza (vivono tuttora in città diverse: Londra, Milano, Firenze e Ancona). Una volta sviluppata la versione definitiva della lampada, «Dopo aver mangiato una quantità industriale di pizza», racconta Antonio Scribano da Firenze, lanciano il loro progetto su Eppela, la piattaforma di crowdfunding che offre gratuitamente la possibilità di far conoscere la propria idea in rete, con uno scopo preciso: chiedere al popolo del web 5mila euro per dare vita alla loro una start–up. «Abbiamo chiesto un aiuto concreto per la nascita di Fattelo!» chiarisce Antonio «non avevamo capitale iniziale da investire e volevamo effettivamente capire se ci fosse qualcuno interessato a sostenere un progetto del genere, cercavamo una risposta dal mercato». 
Grazie a 94 donatori, in 42 giorni i quattro design hanno superato di mille euro il budget previsto. Il 7 Dicembre 2012 hanno raccolto 6mila euro e, pochi giorni dopo, il 21, hanno registrato una srls, la società a responsabilità limitata semplificata. «Raggiungere la cifra è stata una conferma ma allo stesso tempo una sorpresa», perché il crowndfunding è in Italia un fenomeno poco conosciuto. 
La scelta che offrono i ragazzi di Fattelo! è duplice: si può acquistare la lampada online per 35 euro e ricevere a casa il cartone già fustellato in una versione compatta per risparmiare sugli ingombri di spedizione, o scaricare gratuitamente dal sito le istruzioni per montare a casa l’oggetto. La seconda opzione utilizza la modalità di pagamento «Pay-with-a-tweet», cioè dopo il download della sagoma della lampada si autorizza l’invio di un tweet (“Oggi costruirò la mia lampada…”) o un “mi piace” sulla pagina Facebook del prodotto. Anche questo un sistema poco utilizzato nel nostro paese che Mattia, l’esperto di comunicazione del team che vive a Milano, ha importato dai paesi anglosassoni per polverizzare i costi della pubblicità. 
Convincere la gente a costruire la lampada è una parte fondamentale del progetto perché Fattelo! fa della partecipazione e del «Do it yourself» il suo motto. Su questo binario si svilupperà il futuro dell’appena nata start-up in una logica che invita al riutilizzo creativo di materiali che normalmente buttiamo. Un’idea che ha avuto già molto successo, i fratelli Freitag hanno costruito un mito con le borse ricavate da teloni di camion, camere d’aria di biciclette, cinture di sicurezza e airbag. Tutto  rigorosamente già usato. 
I finanziamenti del popolo del web sono stati tutti investiti: 996 euro di capitale sociale, i costi dell’apertura del conto in banca, l’iscrizione al registro delle imprese e le spese di produzione e spedizione delle lampade. Il tutto non è stato complicato: «la digitalizzazione della burocrazia e l’esenzione dei costi notarili per questo tipo di società ci hanno aiutato molto», spiegano. Conoscono, però, i problemi che dovranno affrontare, prima di tutto la «pressione fiscale e la difficoltà di accesso al credito», per questo nel loro futuro il crowdfunding e la partecipazione degli utenti continueranno ad essere determinanti. 
L’intenzione dei giovani designer è quella di continuare a vendere prodotti creati da materialidiriutilizzati e di creare una piattaforma open soruce in cui designer e utenti possano contribuire allo sviluppo e al miglioramento di prodotti eco-design. Le idee più apprezzate dalla comunità virtuale saranno messe in vendita in un marketplace con una maggiorazione del prezzo che sarà il guadagno dell’ideatore. 
Fattelo! per ora si occupa dell’assemblaggio e spedizione della lampada prodotta da un’impresa di cartotecnica ma il team punta a diventare produttore di cartoni della pizza già fustellati «così il cliente dopo cena può costruire la lampada!». 
«Abbiamo tante idee e facciamo fatica a seguire tutto anche perché ognuno di noi ha il suo lavoro e in questa fase iniziale non possiamo ancora lasciare», chiarisce Antonio: «per il momento nessuno di noi ha guadagnato un euro». La sera e nel week end lavorano alla progettazione di un altro oggetto di design di cui non possono anticipare nulla se non che «sarà ricavato da un altro tipo di cartone che normalmente buttiamo via», ancora una volta finanziato dal crowdfunding. «Abbiamo raccolto le donazioni puntando sulla sfida “Aiutaci a costruire un’azienda innovativa” e anche per questo nuovo prodotto dobbiamo utilizzare un tema forte per supportare la campagna che, questa volta, pensiamo di allargare al contesto europeo». 
La raccolta fondi online è la loro soluzione alla difficoltà di accesso al credito per i giovani, conoscono le potenzialità ma anche le difficoltà di questo nuovo strumento. «Non basta una buona idea per avere successo con il crowdfunding ma è necessario un progetto che unisca strategia comunicativa, conoscenza del web e design». Il lancio del secondo prodotto sarà la prova del nove e il popolo del web detterà il futuro della loro avventura.

Annalisa Ausilio


Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
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