«Nel bluebook della Commissione Ue si entra grazie al cv, ma per lo stage bisogna fare lobbying»

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 20 Gen 2013 in Storie

C'è tempo fino al 31 gennaio per candidarsi a uno dei seicentocinquanta tirocini amministrativi o per traduttori offerti dalla Commissione europea, con rimborso di 1070 euro mensili. Edoardo Troina, 25enne di Catania ma ormai londinese a tutti gli effetti, ha raccontato alla Repubblica degli Stagisti la sua storia di ex eurostagista. 

Ho lasciato l’Italia nel settembre del 2005, subito dopo il diploma di liceo classico, per proseguire gli studi in Inghilterra. Studiare in un’università anglosassone era stato un mio sogno fin da piccolo e non potendo andare negli Stati Uniti per via dei costi astronomici, ho optato per i loro “zii” inglesi.
Ho intrapreso il corso di laurea in Politics and International Relations alla Royal Holloway, un college dell’Università di Londra. Durante il mio percorso accademico – che nel Regno Unito dura solo 3 anni – ho anche lavorato part-time per racimolare un po' di quattrini: prima come pizza-delivery boy e come cassiere vicino l’università e poi come assistente parlamentare di un deputato tory inglese (per due anni). Un lavoro che ho trovato per caso: ho incontrato il mio futuro datore di lavoro a una festa e lui mi ha proposto di fare esperienza da lui. A Westminster percepivo però solo un rimborso spese (avevo pranzo, cena e biglietti del treno/tube pagati). Per il resto, nei miei tre anni alla Holloway, ho fatto anche due stage a Bruxelles: uno alla Regione Sicilia e uno nell’ufficio di un europarlamentare inglese. Dei due, solo il secondo prevedeva un emolumento. 
La scelta della mia facoltà si è rivelata felice vista la bravura dei professori, la duttilità della laurea nel mondo del lavoro e il corpo studentesco – molto internazionale. Mi sono laureato nel luglio del 2008 con una tesi sulla politica estera italiana.
Quando sono andato io, studiare in Inghilterra costava poco più che in Italia, visto che le tasse universitarie ammontavano a 1750 sterline per anno accademico (circa 2100 euro). Oggi purtroppo – dopo una riforma del governo Cameron – laurearsi nel Regno Unito costa 9mila l’anno (circa 10800 euro) mentre Galles e Scozia rimangono abbordabili. In Inghilterra, tutte le mie spese sono state coperte dalla mia famiglia. 
Subito dopo la laurea, ho iniziato un master in Studi interdisciplinari europei al College d'Europe, nel campus di Natolin, in Polonia, dove ho studiato diritto e governance dell’Unione Europea e ho fatto una tesi sul rapporto tra efficienza amministrativa nelle amministrazioni locali e utilizzo dei fondi regionali europei. Qui ho usufruito di unaborsa di studio completa del Rotary International che ha coperto sia la retta che le mie spese.  
Subito prima di iniziare in Commissione Europea, ho fatto anche uno stage di 2 mesi in uno studio legale a Wall Street.
Nell’aprile del 2009 ho fatto domanda per entrare nel bluebook della Commissione Europea e una volta entrato ho iniziato a fare “lobbying” per una posizione. Le istituzioni europee hanno infatti una selezione ufficiale organizzata in due step: il primo consiste in una scrematura fatta dagli specialisti delle risorse umane che selezionano i "possibili assunti". Una volta entrati in questo pool (stiamo parlando del 10/20% dei candidati) i candidati aspettano che uno dei servizi della Commissione li contatti per offrirgli una posizione. Spessissimo sono proprio i partecipanti a sollecitare i servizi della Commissione ai quali sono interessati: ecco cosa intendo per "lobbying". In sostanza ho iniziato a fare telefonate e a utilizzare tutti i contatti a mia disposizione finché non ho trovato qualcuno che mi desse la possibilità di un colloquio. Quella persona è stata Antonio Preto – allora capo di gabinetto del vicepresidente della Commissione Antonio Tajani e oggi commissario Agcom – con il quale ho fatto un colloquio che l’ha poi spinto a offrirmi il posto di stagiaire nel gabinetto Tajani. Così ho iniziato il mio stage, pagato più di mille euro al mese. Ho trovato persone stupende e la mia esperienza è stata molto positiva. Mi sono state affidate mansioni e un livello di responsabilità davvero alti e trattandosi del gabinetto di un commissario – piuttosto che una normale direzione generale – il tipo di lavoro era molto vario e interessante, passando dal policy-making puro al discorso politico. La mia fortuna è stata anche quella di trovare una squadra di livello altissimo, efficiente e affiatata. Il mio mentore si è trasformato con l’andare del tempo in un vero e proprio amico.
Verso la fine dell'esperienza in Commissione i miei colleghi si sono dati da fare per aiutarmi a continuare il mio percorso nelle istituzioni europee e il loro aiuto si è rivelato determinante per il proseguio della mia – poi breve – carriera a Bruxelles. Mi è stato infatti offerto uno stage – rimborsato con circa 1000 euro al mese – nell’ufficio di un’europarlamentare italiana: Lara Comi. Questo stage di sei mesi offriva la prospettiva di un contratto come assistente parlamentare. Alla fine ho però deciso di accettare una borsa di studio offertami dal governo cinese per andare a vivere a Pechino e studiare la lingua per un anno. Durante il mio soggiorno oltre-muraglia ho fatto uno stage che non prevedeva alcun rimborso all’Istituto del Commercio Estero.
Ad oggi, sono rimasto molto amico dei parlamentari di Bruxelles e faccio ancora dei lavoretti occasionali per loro. Inoltre, dopo lo stage, ho svolto alcuni servizi di consulenza per lo studio legale.
In questo momento sono sotto contratto con uno studio legale angloamericano – SNR Denton  – che mi ha assunto come “trainee solicitor”
. In pratica, mi stanno sponsorizzando per un’extra laurea in diritto a Londra presso il College of Law of England and Wales che converta la mia laurea in Scienze politiche prima di farmi iniziare a lavorare. In questo momento, stanno pagando i miei studi e mi danno anche uno “stipendio” che copre le mie spese qui a Londra: 12mila sterline l'anno -
più o meno 14mila euro - per i miei studi e 7mila l'anno - 8mila euro - per il mantenimento. A partire da agosto, quando prenderò la seconda laurea e inizierò a lavorare, percepirò uno stipendio intorno alle 40mila sterline (48mila euro) e mi occuperò di diritto transazionale internazionale.
Devo ammettere di essere stato molto fortunato in quasi tutte le mie esperienze visto che ho sempre trovato persone pronte a scommettere su di me e pure (quasi sempre) a pagarmi, aspetto non secondario. Mi è sempre stata data fiducia e ho svolto mansioni che normalmente uno stagiaire non svolgerebbe.
La situazione in Italia e specialmente al sud, è invece drammatica. C'è una mancanza totale di opportunità e di speranza per i nostri giovani. Quello che mi fa rabbia è vedere quante opportunità sono a disposizione dei giovani britannici o francesi o statunitensi mentre noi - grazie alla nostra classe dirigente - siamo costretti o a scappare o a vivere una vita più povera di quella dei nostri genitori.


Testo raccolto da Ilaria Mariotti


Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
Stage UE, oltre 800 occasioni da più di mille euro al mese
- Commissione Ue, non sempre gli stage sono pagati
Mirko Armiento, ex stagista alla Commissione europea: «A Bruxelles i cinque mesi più intensi e belli della mia vita»
Dalla metafisica al trattato di Lisbona: la storia di Mauro Pedruzzi, filosofo stagista alla Commissione europea

E anche:
Giulia, passi da gigante nel marketing Neomobile: destinazione Londra



 

 

Community