Due parole con Andrea Martina, ideatore della campagna di comunicazione Master dei Talenti 2009

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 30 Gen 2009 in Interviste

Andrea Martina, classe 1984, è saltato sul treno del Master dei Talenti appena finita la laurea triennale in Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione al Politecnico di Torino. Il suo tirocinio l’ha fatto alla mecca del cinema, Los Angeles: prima un corso di grafica 3D alla prestigiosa Gnomon School di Hollywood e poi catapultato su progetti cinematografici e televisivi presso la "Look Effects". Ora sta lavorando alla tesi per la laurea specialistica: si è inventato un progetto in collaborazione con il Politecnico di Torino, l’università di Las Vegas e l’UCLA, e ad aprile tornerà a Torino per laurearsi. È lui il creativo che ha ideato la nuova campagna di comunicazione del MdT (qui sotto).

Come ti è venuta l'idea della lampadina con la ventiquattr’ore?

Ho pensato che il simbolo doveva essere qualcosa di divertente, fuori dai soliti schemi. La lampadina vuole rappresentare le idee e anche i famosi "cervelli" che spesso fuggono. Una lampadina che però non sa esattamente cosa fare: è pronta per il mondo del lavoro, già con la valigetta nuova, ma non sa dove andare, si gratta la testa… Il MdT dovrebbe aiutare i cervelli a trovare una strada!
Tre aggettivi per la tua esp
erienza MdT a Los Angeles.
Unica! Senza il MdT non avrei mai potuto vivere a LA per mesi, senza aiuti esterni, frequentando una scuola famosa in tutto il mondo. Un altro aggettivo: formativa. La possibilità di vivere lontano dall'Italia, tra persone che ragionano in un modo completamente diverso, aiuta tantissimo ad aprire la mente e le prospettive. Infine, incoraggiante. Verso il futuro, intendo: il MdT permette di applicare immediatamente i propri studi all'interno del proprio campo di lavoro e di acquistare crediti sul cv, ma soprattutto sicurezza di fronte al futuro.
Quali sono le caratteristiche più importanti che un neolaureato deve avere per "vincere" il MdT?
Sicuramente si deve essere ambiziosi. Non arrivisti, ma ambiziosi: cercare di migliorarsi sempre – nel caso del MdT, facendo una esperienza importante e formativa all'estero. Non bisogna avere paura ad affrontare una situazione nuova... Provare e "buttarsi" significa mettersi in gioco, cosa fondamentale per sentirsi realizzati, anche nelle piccole cose quotidiane.
Andare all'estero oggi per un giovane italiano è una opportunità o una conditio sine qua non per trovare occasioni di crescita professionale?

Un’opportunità. Chiunque può scegliere se affrontare un’esperienza all'estero o lavorare solamente entro i confini italiani. Ovviamente questo pone le persone su piani differenti. Lo studente che passa anche solo qualche mese all'estero vive un’esperienza molto importante, e vede come si lavora in un ambiente diverso da quello italiano. Poi magari, tornato in "patria", saprà utilizzare bene le conoscenze acquisite altrove. Non credo che andare all’estero sia una conditio sine qua non per un’esperienza formativa, ma la trovo un’enorme opportunità: chi si sente di affrontarla dovrebbe cercare in tutti i modi di ottenerla. Soprattutto oggi che qualunque lavoro è globale.

Intervista di Eleonora Voltolina

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