700 tirocini alla Commissione Ue, rimborso mensile di mille euro: ultimi 10 giorni per candidarsi

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 20 Gen 2015 in Notizie

Ancora dieci giorni utili per partecipare alla nuova selezione di stagisti alla Commissione europea di Bruxelles. Le applications si sono aperte lo scorso 5 gennaio e chiuderanno a fine mese, il 31 alle ore dodici. Per chi fa domanda adesso la partenza per il tirocinio è fissata per ottobre, con scadenza a febbraio 2016. Cinque mesi dunque, ma è possibile anche ridurre il periodo di tirocinio a tre mesi, il «minimo» per poter accedere come da regolamento. Il rimborso spese mensile è di mille euro lordi, e – come al solito in questi casi – l'eventuale tassazione della borsa dipenderà dalla legge italiana e soprattutto dalla propria posizione fiscale (come l'essere o meno a carico dei genitori). Per sciogliere ogni dubbio meglio perciò affidarsi a un consulente.

È abbastanza impressionante vedere come il desiderio di acciuffare una di queste opportunità di stage sia raddoppiato negli anni, complice di certo la crisi economica e la disoccupazione giovanile. Secondo le statistiche ufficiali, le candidature totali sono passate dalle 7mila del marzo 2013 alle 15mila di oggi. Più del doppio in due anni. E ancora di più colpisce il fatto che gli italiani siano ormai da tempo saldamente in testa in questa corsa: ci hanno provato in 1500 a inizio del 2013 e sono triplicati (4500) all'ultimo bando. Crescono di pari passo con la disoccupazione giovanile galoppante, in parallelo a altri loro colleghi europei sempre mal messi in fatto di occupazione come gli spagnoli. Che però sono passati "solo" da 800 a 1400.

Tra le ragioni del successo di questo programma di tirocini ci sono certamente le ottime condizioni offerte. Ad esempio, tra i benefit garantiti c'è il rimborso delle spese di viaggio, anche se il sito non anticipa nulla riguardo gli importi: «I tirocinanti assunti possono ricevere un'indennità di viaggio in funzione della disponibilità di bilancio» si legge, ma è «l'ufficio tirocini che definisce il metodo di calcolo dell'indennità, le modalità e la procedura da seguire». Lo stesso vale per le eventuali missioni a titolo individuale fuori dalla capitale belga, rimborsate ma con indennità variabili: «si applica il regime generale previsto dallo statuto dei funzionari delle Comunità europee». Esiste anche la possibilità di essere assegnati alla Direzione generale della stampa o a qualche rappresentanza sparsa tra Lussemburgo, Dublino o Londra. In questi casi il regime economico cambia: questi stagisti «riceveranno, oltre all'indennità di viaggio, un'indennità giornaliera (pro die) nel corso delle conferenze introduttive a Bruxelles, all'inizio del tirocinio». Insomma, se per ragioni di lavoro ci si deve spostare nella sede centrale, il rimborso delle spese sostenute è garantito.

Va segnalato che la domanda di tirocinio può essere indirizzata verso due opzioni, quella amministrativa o quella delle traduzioni. Ed è proprio per chi si candida a questa ultima che i requisiti di ammissione si fanno più stringenti: se a tutti è rivolta la richiesta del diploma almeno triennale, una buona conoscenza di inglese, francese o tedesco più quella di una seconda lingua europea, per la Translation Directorate General si esige anche la capacità di tradurre verso la propria lingua madre da altri due idiomi ufficiali Ue. Le lingue conosciute devono in sostanza salire a tre. Universale e automatica è invece l'esclusione di chi abbia prestato servizio presso qualsiasi istituzione europea per più di sei settimane, «sia rimborsato che non» chiarisce il sito.

La domanda si spedice online e gli step da seguire sono due. Ci si registra creando un account e si compila l'application, anche in più fasi, salvandola sul web di volta in volta. L'importante – sottolineano dall'ufficio tirocini
«è non aspettare gli ultimi giorni per inviarla». Sia per la grande quantità di candidature inviate – come accennato, nell'ordine delle migliaia ogni anno – sia «per rispondere alle richieste di supporto, che non sono immediate e che possono tardare anche tre giorni». Nella selezione prevalgono i criteri del «profilo accademico, conoscenze linguistiche e titoli aggiuntivi».

Ne viene fuori una shorlist di circa 2800 finalisti, che finiscono nel famoso 'blue book'. 
Poi la seconda scrematura a carico delle singole direzioni «in base a specifiche esigenze e criteri», e non da ultimo anche grazie a contatti diretti che i candidati stabiliscano con i membri della Commissione, e infine la selezione di un gruppo di circa 650 stagisti a ogni sessione (la prima dell'anno va da marzo a agosto). È possibile verificare in ogni momento la fase a cui è sottoposta la propria posizione cliccando qui, ed è assicurata – anche per gli esclusi – una mail finale con l'esito del procedimento.

Peccato che le speranze per i giovani che partono per Bruxelles si limitano ai mesi di tirocini, non essendoci nessuna chance ulteriore – al netto dell'arricchimento curriculare –, e nessun trampolino di lancio verso un impiego. «I tirocinanti possono essere assunti, dopo aver completato il loro periodo di tirocinio, purché le condizioni e le norme definite per l'assunzione nella categoria del personale corrispondente siano state applicate e osservate. Lo stesso vale per gli ex tirocinanti che sono selezionati a seguito di inviti a presentare candidature o ad esprimere interesse» spiega il regolamento. Che tradotto significa che sono bandite le scorciatoie: per entrare bisogna passare per uno dei concorsi ufficiali banditi dall'Epso

Quella in Commissione non è però solo «un'esperienza professionale», ma formativa a più largo spettro: come scritto sul sito sono tantissime le attività sociali che si organizzano tra stagisti, «dal futbol alla degustazione di vini fino alla moda». È lo Stage Committee che se ne occupa, organizzando decine di «feste e eventi sociali tra Bruxelles e Lussemburgo». I motivi per farsi avanti non mancano. 

Ilaria Mariotti 

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