Emilia Romagna, Toscana e Lazio: tutti i bandi per le startup

Massimiliano Cocchi

Massimiliano Cocchi

Scritto il 23 Feb 2015 in Notizie

Oltre 36 milioni di euro per le startup e le pmi fra Toscana, Emilia Romagna e Lazio. Sono i fondi che le tre Regioni hanno deciso di mettere a disposizione di chi vuole lanciare o rilanciare la propria impresa e provengono soprattutto dal Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale. stage lavoro startupperI settori che, in base alle scelte dei bandi, potranno beneficiare di diversi tipi di finanziamenti riguardano manifattura, commercio, servizi.

La regione più “generosa” nei confronti degli startupper è l’Emilia Romagna che ha stanziato 14 milioni di euro divisi in due bandi: Startup innovative 2014 che eroga contributi fino a 100mila euro  e Ingenuim Emilia-Romagna II che può fornire fino a un milione di euro in 12 mesi. La Toscana invece ha scelto di creare un programma di bandi molto articolato ed ha istituito macro-contenitore chiamato Startup House (che a sua volta fa parte di Giovanisì) per la distribuzione delle risorse. Oltre ai 9 milioni e 400mila euro del fondo Fesf, dalla Giunta sono arrivati altri 2 milioni di euro per la ristrutturazione di ambienti e locali da mettere a disposizione delle startup.  La regione Lazio, infine, mette a diposizione due bandi per un totale di 11,5 milioni di euro: 1 milione e mezzo per il bando Fondo per le Startup Innovative (fondi regionali) e 10 milioni  nell’ambito del programma Lazio Innova, (fondi Fesr). E’ giusto ricordare che i finanziamenti Fesr sono prestiti concessi  a tasso agevolato, ma una volta erogati l’impresa dovrà restituire il credito entro il termine stabilito.

Fra i bandi delle tre regioni ci sono delle differenze, per esempio l’età dei soggetti e  l’”anzianità” delle imprese che possono fare richiesta dei contributi, ma in tutti i bandi l’idea è quella di spingere le giovani imprese con particolare attenzione per quelle a quelle alto tasso di innovazione.  Repubblica degli Stagisti ha provato a fare una panoramica di tutte queste opportunità:

Toscana

E’ quella che ha creato il programma più differenziato.  Quattro bandi e diversi tipi di finanziamento: microcredito o voucher a seconda del settore dell’impresa. Per le micro e le piccole imprese del settore manifatturiero sono previsti prestiti agevolati senza garanzie personali e a tasso zero per investimenti e liquidità. L'importo del finanziamento va da un minimo di 5 mila euro a un massimo di 15 mila euro per ogni singola domanda e può coprire fino al 100% delle spese sostenute. La durata del finanziamento va da 36 a 120 mesi.  Un sistema simile è previsto anche dal bando per le startup dei settori turismo, commercio, cultura e terziario. In entrambi i casi chi fa domanda non deve avere più di quaranta anni e le domande online possono essere presentate entro il 27 febbraio. 

Con finanziamenti in conto capitale  tramite il sistema dei voucher verranno finanziate altre due tipologie di imprese: ICT,  fotonica, chimica, fabbrica intelligente e nanotecnologia da una parte e  servizi di alloggio, di ristorazione, di informazione e comunicazione, attività artistiche dall’altra. Per queste ultime due fattispecie l'investimento massimo ammissibile, che può essere coperto fino al 100% delle spese, non può superare 36.000 euro; l'investimento minimo, in relazione alle dimensioni dell'impresa è pari a 10 mila euro per la microimpresa,  12mila e cinquecento per la piccola impresa, 20.000 per la media impresa, Consorzi, ATI/RTI e Contratti di rete. Il totale delle risorse che la Regione mette a disposizione per questi settori ammonta a 500 mila euro.

Le domande possono essere presentate entro il 16 novembre 2015 da soggetti fra i 18 e i 40 anni.  «Per quanto riguarda il programma Por Fesr 2007-2013» fanno sapere dalla Giunta della Regione «a fronte di circa 660 milioni di risorse programmate, registra impegni di spesa per il 95% (pari a euro 630 mln di euro) e pagamenti per l'82,8%, (545 milioni di euro) Sono oltre 61 mila i progetti finanziati a beneficio di due mila e seicento destinatari, di cui più del 54% di genere femminile. La fascia di età da 15 a 29 anni raggiunge il 34,4% sul totale dei destinatari»

Emilia Romagna 

Con il metodo del finanziamento in conto capitale eroga finanziamenti anche il bando Startup Innovative 2014 della regione Emilia Romagna. Per presentare la domanda a c’è tempo fino al 31 marzo 2015 ed è destinato alle imprese  costituite dopo il 1 gennaio 2011 e iscritte alla Sezione speciale in qualità di Start up innovativa nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio.  Il bando prevede un finanziamento che copre fino al 60% delle spese sostenute (che non devono essere inferiori a 75mila euro) fino ad un massimo di 100mila euro. Le startup che alla fine del progetto prevedono un incremento di almeno tre dipendenti assunti a tempo indeterminato potrà usufruire di una maggiorazione del 10%  del contributo percepito.

«Il bando Startup Innovative si ripete con cadenza annuale dal 2010» spiega Silvano Bertini, responsabile delle politiche di sviluppo della regione Emilia Romagna «e abbiamo già erogato una cifra vicina ai sette milioni a oltre cento imprese». Quelle iscritte al portale Emilia Romagna Startup, invece, sono oltre trecento. «Abbiamo creato questo strumento per facilitare l’incontro e lo sviluppo di nuove imprese. Molte delle startup iscritte hanno ricevuto finanziamenti e qui possono trovare assistenza, accedere a consulenze di primo livello come per esempio il commercialista, ma soprattutto possono conoscersi e  a volte nascono delle pertnership». 

Il passo successivo per le startup che operano  in settori ad alta tecnologia è Ingenium II. Il fondo investe in imprese e idee e in particolare sostiene le strategie di sviluppo e di investimento. Fra i beneficiari del fondo, in questo caso, non ci sono  lo start up, ma anche le imprese esistenti purché appartenenti al settore del manifatturiero. «Ingenium funziona da acceleratore per quelle sturtup che già sono sul mercato, ma hanno bisogno di crescere. A differenza di Startup Innovative 2014 è uno strumento più selettivo e con un’ottica profit. E’ un fondo per il 70% pubblico e per il 30% privato» precisa Bertini.  Per accedere ai finanziamenti di Ingenium bisogna compilare il Form online e chiedere una valutazione del progetto.

Lazio 

Il bando “Fondo per prestiti partecipativi alle start up” si rivolge ad imprese nate da non più di 48 mesi nella forma di società di capitali, con esclusione di quelle a socio unico, con sede operativa nella regione Lazio.  I progetti imprenditoriali possono essere presentati compilando il bando disponibile online  fino al 17 febbraio 2015 saranno valutati da una commissione di valutazione indipendente dal punto di vista della sostenibilità economico-finanziaria dell’iniziativa, della sua innovatività e del potenziale di sviluppo.  L’agevolazione, fino a 200mila euro è concessa sotto forma di finanziamento a tasso agevolato (1%) di durata pari a 5 anni, di cui due di preammortamento.

L’erogazione viene effettuata in un’unica soluzione alla firma del contratto di finanziamento; il capitale deve essere rimborsato per il 75% a partire dall’inizio del terzo anno in quote trimestrali posticipate, e per il restante 25% in un’unica soluzione alla scadenza del prestito.  Il bando Startup Innovative, invece, prevede un finanziamento a fondo perduto  e sono ammissibili i progetti imprenditoriali in linea con il più ampio programma regionale denominato Smart Specialisation Strategy (S3) che riguarda questi settori d’impresa: aereospazio, scienze della vita, patrimonio culturale e tecnologie della cultura, industrie creative digitali, agrifood, green economy e Sicurezza. Sturtup Innovative è stato lanciato a novembre 2014  ed è possibile presentare le domande fino all’ esaurimento dei fondi.

«L’obiettivo è trasformare il Lazio nella Regione dell’innovazione. Grazie all’ampio programma “Startup Lazio!”, presentato all’inizio di dicembre dell’anno scorso, hanno trovato sostegno ben oltre cento startup d’impresa e di idee» dichiara  l’assessore Guido Fabiani «si tratta di energie imprenditoriali giovani, creative, innovative e, soprattutto, coraggiose: oggi sono piccole realtà che potranno dare grandi frutti, anche perché nell’ecosistema laziale ci sono tutte le condizioni affinché ciò avvenga».

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