Al via il nuovo Progetto Fixo: 115 milioni di euro per evitare il "job mismatch" e aumentare la qualità dell'occupazione dei neolaureati

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 26 Set 2011 in Notizie

Attivare 30mila tirocini formativi, promuovere 5mila contratti di alto apprendistato per giovani qualificati e cercare lavoro a 1.900 tra laureati e dottori di ricerca e a 55mila diplomati: sono questi gli obiettivi del programma Formazione e Innovazione per l’Occupazione (FIxO) Scuola e Università 2012/2013. La nuova edizione, finanziata per 115 milioni di euro dal ministero del Lavoro in partnership con quelli della Gioventù e dell’Istruzione e attuato da Italia Lavoro, vuole favorire il passaggio dalla carriera accademica al mondo del lavoro.
Per farlo si prende spunto dal primo progetto
FIxO, risalente al 2009. Sul sito ufficiale viene ricordato per il suo “significativo” esito occupazionale, ma i numeri in realtà non confermano questa lettura. Su 15.859 tirocini di “inserimento lavorativo” attivati dagli uffici di placement delle 73 università che aderirono al primo FIxO, i laureati che ottennero un contratto al termine dello stage furono solo 1.597, quindi poco più del 10%. Un risultato piuttosto deludente visto che la media nazionale degli inserimenti post tirocinio è tra il 10-12% "fisiologicamente", senza alcun incentivo da parte dello Stato.
Per questo primo progetto erano stati stanziati 43 milioni di euro: Italia Lavoro rimborsava lo stagista per le spese sostenute con soli 200 euro lordi al mese per massimo sei mesi. Un contributo pressoché simbolico perché il grosso del finanziamento era stato destinato a finanziare gli incentivi all’assunzione, premiando con un contributo di 2.300 euro lordi le imprese che avessero deciso di formalizzare il rapporto di lavoro alla fine dello stage con un contratto di almeno 12 mesi. Nemmeno questo incentivo alle aziende, però, riuscì in effetti a portare un incremento delle assunzioni.
Tra il 2010 e il 2011 è partita, poi, la Fase II del progetto: in questo caso si è data la possibilità a laureati, dottorandi e dottori di ricerca di inserirsi in azienda attraverso un tirocinio extracurriculare per il quale il ministero del lavoro prevedeva fino a 7mila euro di borsa di studio. Per questa seconda fase, in alcuni casi ancora in corso, le scadenze per le domande e i tirocini variavano da università a università: l’ateneo di Cagliari, ad esempio, ha avviato tirocini di sei mesi da aprile a ottobre 2011, l’università Ca’ Foscari di Venezia da febbraio ad agosto, mentre l’università di Trieste ha selezionato già a fine dicembre 2010 i candidati che dal febbraio al luglio di quest’anno hanno svolto stage presso aziende del settore turistico. In tutti questi casi gli stagisti hanno ricevuto una borsa di studio di 5mila euro lordi erogata una tantum alla fine dello stage, direttamente da Italia Lavoro sui fondi assegnati dal ministero. Più fortunati i laureati che hanno partecipato all’avviso pubblico dell’università Iulm di Milano, che hanno ricevuto una borsa di studio, questa volta in due tranche, dell’importo totale di 7mila euro. Anche per la Fase II l’obiettivo è ridurre i tempi di transizione tra la formazione e il mondo del lavoro.
Nonostante i risultati ottenuti finora non siano incoraggianti, il ministero del Lavoro continua a credere in FIxO, tanto da aver stanziato a inizio anno altri 115 milioni di euro per sostenerlo. Per il nuovo triennio 2011-2013 ha però modificato alcuni elementi del progetto, ribattezzandolo FIxO Scuola & Università. L’ambizione è aumentare la qualità dell’occupazione ed evitare il fenomeno del job mismatch, cioè l’incongruenza tra il titolo di studio acquisito e l’occupazione trovata, molto alto in Italia. Obiettivo: dare immediata operatività a Italia 2020, il piano di azione messo a punto dai ministeri del Lavoro e dell’Istruzione, che evidenzia l’importanza di non concentrarsi solo sui fattori formali del percorso di studio, ma piuttosto di porre attenzione alle specifiche conoscenze, abilità e competenze acquisite dalla persona. In questo modo si dovrebbe favorire l’integrazione tra offerta di istruzione e sistema produttivo, potenziando gli strumenti utili per svolgere una prima esperienza lavorativa. Traguardo principale di questo progetto FIxO è avvicinare il tasso di occupazione dei giovani laureati alla media dell’Unione europea e agli obiettivi della Strategia di Lisbona. Perciò si punta molto sulla valorizzazione del contratto di apprendistato e sui tirocini formativi.
Il programma è partito nel mese di luglio in 5 regioni, Lombardia, Lazio, AbruzzoMolise e Sicilia e via via sarà attivato in tutte le altre. I destinatari diretti del progetto sono 1.900 tra laureati, dottorandi e dottori di ricerca tramite percorsi di inserimento lavorativo e supporto all’autoimprenditorialità; 5mila laureati attraverso la promozione del contratto di apprendistato di terzo livello; 30mila laureati attraverso tirocini di orientamento e formazione e 55mila diplomati mediante servizi di orientamento al lavoro e di intermediazione. Destinatari indiretti sono invece le Regioni, 70 università statali e non statali che dovranno seguire le indicazioni dell’art.48 della legge 183/2010 (collegato lavoro) in materia di autorizzazione all’incontro tra domanda e offerta di lavoro e 365 istituti di scuola secondaria di secondo grado da individuare in tutto il territorio nazionale. FIxO Scuola & Università vuole quindi, nel periodo che va dal 2011 al 2013, potenziare i servizi di placement (di collocamento) delle università attraverso il sistema Clicklavoro e la pubblicazione dei curricula vitae degli studenti e dei laureati sui siti degli Atenei.
Il programma non dimentica, poi, di utilizzare il Libretto Formativo: uno strumento per la raccolta e la documentazione delle esperienze di apprendimento e delle competenze acquisite, già previsto dal decreto ministeriale del 10 ottobre 2005 ma fino ad oggi quasi totalmente dimenticato.
Il nuovo programma FIxO individua quattro linee di intervento su cui agire nell’arco 2011-2013: creare un rapporto strutturato tra le Regioni, la scuola e l’università; modificare l’organizzazione del sistema scolastico inserendo dei servizi di orientamento nelle scuole secondarie di secondo grado, soprattutto negli istituti tecnici e professionali; qualificare i servizi di placement nelle università che aderiranno al sistema ClickLavoro in un’ottica di premialità a fronte dei servizi forniti e delle politiche attive promosse a favore dei laureati e dottori di ricerca; e promuovere l’inserimento lavorativo di laureati e dottori di ricerca attraverso il contratto di apprendistato e il sostegno all’autoimprenditorialità.
Il progetto dovrebbe raggiungere la piena operatività nel 2012 e nel 2013. Conviene quindi controllare il sito di Italia Lavoro e, per quanti frequentano le università, i siti dei propri atenei per controllare la pubblicazione dei nuovi bandi.
Riuscirà questo nuovo FIxO a creare un’unica rete tra università, imprese, politiche di sviluppo regionali e nazionali per riuscire a facilitare, finalmente, la transizione tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro? Visti gli esiti non entusiasmanti dei precedenti programmi c’è da sperare che le modifiche introdotte riescano effettivamente a rendere il programma efficace rispetto all’obiettivo di aiutare i giovani a trovare un’occupazione in linea con le proprie competenze.

Marianna Lepore


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